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Lucio Elio Seiano



Figlio del prefetto del pretorio Lucio Seio Strabone, nato a Bolsena intorno al 20 a.C. ed in gioventù aveva seguito Gaio Cesare, nipote di Augusto.
Divenuto prefetto del pretorio e preferito dell'imperatore Tiberio, tentò di soddisfare le proprie ambizioni con innumerevoli macchinazioni.
Inviso a molti parenti di Tiberio, fra i quali Druso Minore, figlio dell'imperatore ed Agrippina Maggiore, vedova di Germanico, prese ad eliminarli o a farli cadere in rovina calunniandoli presso Tiberio.
Divenne l'amante di Livilla, moglie di Druso Minore e, a quanto pare, la convinse ad eliminare il marito.
Fra il 24 ed il 26 riuscì a coinvolgere molti personaggi illustri in processi per tradimento, personaggi molto spesso vicini ad Agrippina.
Secondo Tacito, fu Seiano a convincere Tiberio a recarsi a Capri, per poter più liberamente agire contro i suoi avversari.
Partito l'imperatore, Seiano cominciò a provocare, tramite i suoi clienti, Nerone Cesare, figlio di Germanico, spingendolo a pronunciare battute compromettenti che venivano puntualmente riferite a Tiberio.
Analoga tattica fu usata contro il cavaliere Tizio Sabino, vecchio amico della famiglia di Germanico che fu indotto da Lucano Laziare a criticare Tiberio. In realtà Laziare era un agente di Seiano e le affermazioni di Sabino bastarono per procurare allo sventurato una condanna a morte.
Dopo la morte di Livia Drusilla, l'anziana vedova di Augusto che si spense nel 29 all'età di ottantasei anni, la politica di Seiano si fece più scoperta.
Agrippina ed il figlio Nerone vennero deferiti al senato, la prima per comportamento irriverente verso il principe, il secondo per immoralità. Lacune nelle fonti ci impediscono di conoscere i particolari del processo, comunque Agrippina e Nerone vennero esiliati.
Nel 31 Seiano, all'apice della potenza, ottenne il consolato come collega di Tiberio e nello stesso anno fu insignito dell'imperium proconsolare.
Non sono note nei particolari le vicende che portarono Tiberio a diffidare di Seiano, secondo Giuseppe Flavio fu una lettera di Antonia Minore a metter in guardia l'imperatore. E' probabile anche che Tiberio avesse scoperto un complotto del prefetto contro Caligola, allora diciannovenne, che si era recentemente trasferito nella residenza caprese dell'imperatore e stava iniziando la propria carriera politica con buone speranze di accedere alla successione.
Tiberio convocò segretamente a Capri il prefetto dei vigili Macrone e lo nominò nuovo prefetto del pretorio incaricandolo di arrestare Seiano.
Tornato a Roma, Macrone agì molto abilmente: convocò Seiano davanti al senato facendogli credere che Tiberio avesse disposto di conferirgli nuovi onori, quindi fece leggere una lettera dell'imperatore contenente accuse contro di lui.
Seiano venne arrestato e poco dopo fu strangolato in carcere (31 d.C.).
Dopo la sua morte la moglie Apicata lo accusò di aver fatto morire Druso, figlio di Tiberio, con la complicità della sua amante Livilla.

Seiano ritratto da Tacito
Tacito, che dedica i primi paragrafi del quarto libro dei suoi Annali a tratteggiare la figura di Seiano nella peggior luce possibile, racconta perfino i pettegolezzi sul suo conto: si sarebbe prostituito in gioventù ad un ricco scialacquatore di nome Apicio (il gastronomo?) e più tardi avrebbe usato tutta la sua astuzia ed il suo savoir faire per conquistare la fiducia e la confidenza di Tiberio.
Robusto, audace, adulatore e orgoglioso, nascondeva con un comportamento di finta riservatezza una smodata cupidigia.
L'arrampicata di Seiano inizia con la sua nomina a prefetto del pretorio, di questa carica modesta Seiano sa accrescere l'importanza conferendo nuovo prestigio alle coorti pretoriane che riunisce in un solo alloggiamento appositamente fatto costruire, il Castro Pretorio.
Il primo ostacolo compare nell'ostilità di Druso Minore, figlio di Tiberio, che in un litigio arriva a schiaffeggiarlo. Seiano diviene amante di Livilla, moglie di Druso e sorella di Germanico.
Utilizzando un veleno lento perché il delitto non sia evidente Seiano elimina Druso pericoloso per la sua ostilità ed ingombrante per la sua stessa esistenza, il crimine sarebbe stato consumato con la complicità di Livilla.
Di altre perversioni Tacito accusa Seiano: avrebbe circuito l'amico Ligdo, un servo di Druso, spingendolo a somministrare il veleno ed avrebbe insinuato in Tiberio il sospetto che il figlio volesse ucciderlo.



Riferimenti letteratura:
  • Velleio Patercolo - Storia romana
  • Svetonio - Vite dei Cesari
  • Tacito - Annali
  • Dione Cassio - Storia romana
  • Giuseppe Flavio - Antichità Giudaiche




    Vedi anche:
  • Cronologia dei magistrati romani




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