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Tito Quinzio Capitolino Barbato console nel 471 a.C.



Console nel 471 a.C. con Appio Claudio, nel 468 a.C. con Quinto Servilio e nel 465 a.C. con Quinto Fabio Vibulano.
Nel 458 a.C. fu questore e si adoperò perché far processare Volscio, calunniatore di Cesone.
Nella narrazione liviana il suo nome è legato alla guerra contro gli Equi.
Nel 464 a.C., sotto il consolato di Aulo Postumio e Spurio Furio Fuso, ebbe il comando delle truppe alleate (Latini ed Ernici), nelle operazioni contro gli Equi, per liberare il campo di Spurio Fuso assediato dal nemico.
Fu console per la quinta volta nel 443 a.C con Marco Geganio Macerino, in quest'anno fu istituita la censura per sollevare i consoli dall'onere di svolgere il censimento anche per consentire lo svolgersi dei rituali religiosi connessi al censimento anche nel caso in cui lo stato fosse retto da tribuni militari tutti plebei.
Tito Quinzio Capitolino ebbe il suo sesto e ultimo consolato nel 439 a.C. con Menenio Agrippa Lanato. In quell'anno si aprì la vertenza contro Spurio Melio accusato di aspirare alla tirannia e Tito Quinzio, non vedendo nel consolato i poteri necessari per fronteggiare questa situazione, propose di conferire la dittatura a Cincinnato.
Nel 437 a.C. Fidene si ribellò e si alleò con i Veienti e i Falisci, Tito Quinzio prese parte alla campagna contro i ribelli come luogotenente del dittatore Mamerco Emilio che si concluse con il trionfo di quest'ultimo.


Riferimenti letteratura:
  • Tito Livio - Storia di Roma
  • Theodor Mommsen - Storia di Roma Antica


    Vedi anche:
  • Cronologia dei magistrati romani



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