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Caio Flaminio Nepote console 223 a.C.



Tribuno della plebe nel 228 a.C. ed energico difensore degli interessi popolari. Di origine plebea, fu avversario dei patrizi, in particolare di Quinto Fabio Massimo Verrucoso. Condusse la sua lotta politica cercando il sostegno della popolazione rurale, infatti nel 232 a.C. fu fra i fautori della legge sull'Ager Gallicus che ripartiva fra i coloni i territori tolti in precedenza ai Galli Senoni.
Polibio (II,21) giudica demagogiche le sue iniziative e gli attribuisce responabilità nelle successive guerre contro i Galli. In effetti le terre del Piceno erano già state conquistate e la loro ripartizione non poteva influenzare i rapporti con i vecchi nemici.
Console nel 223 a.C. con Publio Furio Filone, fece costruire il Circo Flaminio, sul sito dell'attuale palazzo Caetani. In quell'anno superò il Po e condusse una campagna contro gli Insubri con esiti favorevoli ma non definitivi.
Censore nel 220 a.C. con Lucio Emilio Papo curò la costruzione della Via Flaminia.
Nel 218 a.C., su iniziativa di Gaio Flaminio, fu approvata una legge che vietava ai senatori l'esercizio del commercio.
Eletto console nel 217 a.C. con Gneo Servilio Gemino, lasciò Roma segretamente per evitare che i senatori lo ostacolassero e partì alla volta di Rimini dove sperava di riportare una vittoria. Secondo Livio si comportò troppo impulsivamente, non attese il collega e fu sconfitto ed ucciso da Annibale sul Lago Trasimeno.



Riferimenti letteratura:
  • Livio - Storia di Roma
  • Polibio di Megalopoli - Storie
  • Paolo Morigia - La Nobiltà di Milano
  • Theodor Mommsen - Storia di Roma Antica


    Vedi anche:
  • Cronologia dei magistrati romani




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