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Matrimoni - Unioni:
  • Antonina
  • Flavio Belisario



    Flavio Belisario nacque nell'Illirico intorno al 500 d.C.
    Intrapresa la carriera militare fece parte della guardia del corpo ell'imperatore Giustino I e sotto Giustiniano I raggiunse il grado di generale (magister militum).
    Negli anni dal 526 al 531 condusse campagne contro i Sasanidi, riportando vittorie nonostante lo svantaggio numerico ma senza conseguire risultati di grande rilievo.
    L'11 gennaio 532 il tifo sportivo per le gare di carri al circo di Costantinopoli fu il pretesto per una violenta rivolta detta rivolta di Nika. I ribelli tentarono di rovesciare Giustiniano proclamando imperatore Ipazio nipote di Anastasio II.
    In questo frangente Giustiniano fu sul punto di abbandonare il trono ma la moglie Teodora, stando a Procopio di Cesarea, lo convinse a tentare di resistere e l'imperatore affidò il comando a Belisario e a Mundo che repressero sanguinosamente la ribellione.
    Dopo questi avvenimenti Giustiniano affidò a Belisario la campagna d'Africa. L'impero africano dei Vandali esisteva da centocinque anni quando l'usurpatore Gelimero depose il re Ilderico.
    Belisario sostenne Ilderico e quando questi venne assassinato dal rivale il geerale colse l'occasione per agire con il pretesto di vendicare l'amico.
    Nell'estate del 533 Belisario sbarcò a Leptis Magna e da qui marciò verso Cartagine capitale dei Vandali per scontrarsi con le forze di Gelimero il 14 settembre nella battaglia di Ad Decimum.
    Durante la battaglia morì Amatas, fratello di Gelimero, la notizia distrasse l'usurpatore che perse il controllo delle sue truppe e Belisario ne approfittò per sconfiggere i nemici.
    Il 15 ottobre 533 l'esercito bizantino entrava in Cartagine.
    Belisario non si trattenne in Africa dopo la vittoria perché era stato informato che i suoi rivali politici lo stavano screditando presso Giustiniano insinuando che volesse impadronirsi del trono africano. Tornò quindi subito a Costantinopoli dove celebrò il trionfo.

    Intanto in occidente la regina Amalasunta, tradita da Teodato, chiese aiuto a Giustiniano e quando Teodato la uccise l'imperatore inviò Belisario per vendicarla.
    Nel 535 Belisario ottenne il consolato ed il comando contro i Goti in Italia, sbarcò in Sicilia e conquistò rapidamente l'isola trascorrendo l'inverno a Siracusa.
    Nel 536 passò a Reggio Calabria e da qui marciò verso Napoli, città che assediò e conquistò.
    Intanto il re goto Teodato che si era dimostrato imbelle di fronte all'avanzata bizantina venne ucciso dai suoi e prese il suo posto Vitige.
    Belisario passò a Roma dove entrò senza combattere accolto dalla popolazione come liberatore. Vitige assediò Belisario in Roma e dopo aver subito forti perdite in un tentativo di assalto decise di prendere la città per fame, tuttavia la flotta bizantina riusciva a garantire i rifornimenti e l'assedio durò un anno.
    Durante l'assedio Belisario depose papa Silverio e mise al suo posto Vigilio per ordine dell'imperatrice Teodora.
    Il generale chiese ed ottenne rinforzi da Giustiniano, ricevette ambasciatori dai Goti e fu stabilita una tregua durante la quale egli tentò di distogliere il nemico dall'assedio creando un diversivo, inviò infatti l'ufficiale Giovanni nipote di Vitaliano a conquistare il Piceno togliendolo ai Goti. L'azione ebbe successo e Vitige tolse finalmente l'assefio.
    Quando Vitige tentò di riprendere Rimini che era stata occupata da Giovanni, questi fu soccorso da Narsete ed i Goti dovettero ritirarsi a Ravenna.
    Successivamente Narsete conquistò l'intera Emilia ma i problemi provocati dalla sua rivalità con Belisario indussero Giustiniano a richiamarlo a Costantinopoli.
    Intanto la Liguria e poi l'Emilia venivano saccheggiate dall'armata dei Franchi del re Teodeberto, chiamato in Italia da Vitige, che tuttavia non influì in modo significativo sull'andamento della guerra tornando presto in patria a causa di un'epidemia.
    I Goti offrirono a Belisario di diventare loro re prendendo il posto di Vitige. Il generale non rispose con un netto rifiuto ma mostrò di voler avviare trattative proponendo un accordo fra Goti e Bizantini, inducendo così il nemico a farlo entrare in Ravenna dove Vitige si arrese e si lasciò condurre a Costantinopoli.
    Nel 540 Belisario fu richiamato in oriente, forse perché le sue trattative con i Goti che gli offrivano il trono avevano destato sospetti in Giustiniano, e gli fu affidata la campagna contro i Persiani invasori della Siria. Il generale conquistò la fortezza di Dara ma fu sconfitto a Nisibi, tentò ancora di conquistare questa città assediandola ma dovette infine rinunciare e rientrare a Costantinopoli.
    Qui fu accusato di tradimento e di aver cospirato per prendere il potere in un periodo in cui Giustiniano era gravemente malato. In base a queste accuse fu sollevato dal comando contro la Persia e subì la confisca dei beni.
    Dietro questi eventi erano gli intrighi dell'imperatrice Teodora e di Antonina, moglie di Belisario sospettata di adulterio. Infine le due donne convinsero Giustiniano a restituire a Belisario le sue ricchezze e rimandarlo in Italia.
    Questa volta, tuttavia, vennero affidate al generale forze talmente esigue che non riuscì a far altro che difendere Roma da un nuovo assedio prima di decidere di chiedere il rimpatrio lasciando la campagna in Italia a Narsete che più tardi la concluse vittoriosamente.
    A Costantinopoli Belisario rimase inattivo fino al 559 quando respinse un tentativo di invasione da parte degli Unni. Due anni più tardi fu accusato di cospirazione contro Giustiniano, processato nel 562, gli fu revocato ogni incarico ed ogni privilegio.
    Morì nel 565, la notizia che avrebbe trascorso gli ultimi anni in assoluta miseria non ha fondamento storico.

    Cronologia dei principali avvenimenti della vita di Belisario
    529 - Inviato contro Cobade re di Persia lo costringe alla pace nel 532
    533 - In Africa sconfigge Gelimero re dei Vandali e conquista Cartagine
    534 - Caccia i Vandali dall'Africa
    535 - In Sicilia conquista ai Goti Catania, Siracusa, Palermo, passa in Italia e prende Napoli, quindi Roma.
    538 - Cattura Vitige con la famiglia e rifiuta il trono offertogli dai Goti
    541 - Combatte in Oriente, sconfigge Cosroe e depreda l'Assiria
    546 - Torna in Italia e caccia Totila da Roma
    559 - Sconfigge gli Unni che tentavano di conquistare Costantinopoli
    565 - Muore a Costantinopoli




    Riferimenti letteratura:
  • Procopio di Cesarea - La guerra gotica
  • Procopio di Cesarea - Storie segrete
  • Paolo Diacono - Storia dei Longobardi
  • Ludovico Antonio Muratori - Annali d'Italia dal principio dell'era volgare
  • Giuseppe Cappelletti - Storia della Repubblica di Venezia dal suo principio sino al suo fine



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