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Avari



Tribu germanica originaria dell'Asia Nord Orientale la cui signoria si estese nel sesto secolo sulla Russia Meridionale e sull'Europa Orientale. In origine si trattava di nomadi allevatori di cavalli spesso dediti a razzie e saccheggi, non dissimili dagli Unni con i quali vengono spesso confusi dalle fonti medievali.
Assoldati da Giustiniano I per sottomettere gli Unni e gli Slavi, si estesero fino al regno dei Franchi.
Paolo Diacono racconta che il re dei Longobardi Alboino, partendo dalla Pannonia alla conquista dell'Italia, lasciò il territorio fino ad allora occupato dalla sua gente agli Avari con il patto di restituirlo se fosse stato costretto a tornare indietro. In generale gli Avari mantennero buoni rapporti con i Longobardi e il re Agilulfo, poco dopo l'incoronazione, firmò con loro un trattato di alleanza e di amicizia (590).
Intorno al 600, sotto il re Baian, essi formavano una della maggiori potenze europee, estesa dal Mar Nero al Baltico.
Durante i secoli seguenti, però, una serie di rivolte indebolì il loro impero che fu distrutto da Carlo Magno nell'805.
Nel 796 Pipino, figlio di Carlo Magno, aveva sconfitto Zodan, duca degli Avari, e lo aveva fatto battezzare ad Aquisgrana.


Riferimenti letteratura:
  • Paolo Diacono - Storia dei Longobardi
  • Eginardo - Vita di Carlo Magno
  • Ludovico Antonio Muratori - Annali d'Italia dal principio dell'era volgare




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