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Osiride



Dio dell'antico Egitto, fratello e marito di Iside.
Fatto a pezzi da Seth, è ricomposto e richiamato alla vita da Iside.
Giudica i morti. E' simbolo del fiume fecondatore e del sole nascente.
Fu identificato dai Greci con Dioniso.
Figlio di Geb (la Terra) e di Nut (il Cielo).
Horus, figlio di Osiride, combatte contro Seth e riconquista il regno.
Gli Egiziani celebravano il mito di Osiride con il 'dramma sacro' che fu rappresentato negli anni dal 2500 al 550 a.C.
Nella versione del mito tramandata da Erodoto, Diodoro Siculo e Plutarco è anche re arcaico dell'Egitto. Svolge una grande esplorazione della terra per insegnare l'agricoltura, affidando il potere a Iside.

Osiride in Diodoro Siculo:
Diodoro traduce il nome Osiride con "colui che ha molti occhi".
Osiride ed Iside governarono l'Egitto dopo Crono e Rea, insegnarono l'agricoltura e misero fine al cannibalismo, dettarono le prime leggi.
Osiride fondò Tebe, scoprì la vite ed inventò il vino (come Dioniso) quindi intraprese una grande spedizione per portare in tutto il mondo la nozione dell'agricoltura, affidando il potere a Iside.
Giunto al confine con l'Etiopia fece costruire dighe per regolare le piene del Nilo e proseguì la sua missione attraverso l'Arabia fino in India. Al ritorno attraversò l'Ellesponto e passò in Europa.
Diodoro riprende diversi episodi del mito dionisiaco: l'uccisione di Licurgo, la fondazione di Maronea, il compito di diffondere l'agricoltura in Attica affidato a Trittolemo.
Infine tornò in Egitto con ricchissimi trofei.


Riferimenti letteratura:
  • Erodoto - Storie
  • Diodoro Siculo - Biblioteca storica
  • Plutarco - Iside e Osiride



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