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Riferimenti Genealogici

Genitori:
  • Crono
  • Rea o Cibele
    Fratelli e sorelle:
  • Ade
  • Demetra
  • Era
  • Poseidone
  • Iperione
    Matrimoni - Unioni:
  • Metis o Metide
  • Temi
  • Era
  • Mnemosine
  • Demetra
  • Eurinome
  • Danae
  • Alcmena
  • Leda
  • Semele
  • Europa
  • Pluto
    Figli:
  • Eracle
  • Arcade
  • Euterpe
  • Ermes
  • Elena
  • Ilitia
  • Pelasgo
  • Argo
  • Eaco
  • Urania
  • Tersicore
  • Talia
  • Polimnia
  • Erato
  • Clio
  • Calliope
  • Melpomene
  • Atena
  • Apollo
  • Dioniso
  • Sarpedonte
  • Artemide - Diana - Ecate
  • Minosse
  • Persefone - Prosepina
  • Radamanto
  • Dardano
  • Astrea
  • Perseo
  • Anfione
  • Efesto
  • Tantalo
  • Zeto
  • Ebe
  • Zeus



    Júpiter Tonante (Museo del Prado E-5) 01a
    Zeus, statua romana
    I secolo d.C.
    Madrid, Prado
    Dio supremo dei Greci, ultimo figlio di Crono e di Rea, fu allevato dalle ninfe Melisse e dai Cureti in una caverna del monte Ida con il latte della capra Amaltea, di nascosto dal padre che lo avrebbe altrimenti ingoiato.
    Una volta cresciuto fa bere al padre una pozione suggerita da Metis che fa vomitare a Crono i figli che aveva divorato e con il loro aiuto inizia contro i Titani, li sconfigge con le armi fornite dai Ciclopi (il tuono e il fulmine) e li rinchiude nel Tartaro. Secondo i racconti orfici lega il padre e lo evira.
    Ottenuto il potere lo divise con i fratelli affidando il mare a Poseidone, gli inferi a Ade e riservandosi il governo della terra e del cielo.

    Dalla sua unione con la sorella Era nacquero Efesto, Ares, Ebe; ma da altre dee e numerose donne mortali ebbe diversi figli fra cui Afrodite, Ermes, Apollo, Artemide, Dioniso, Eracle; dal suo corpo generò Atena.
    Personificazione del Cielo e regolatore dell'ordine cosmico, è il padre degli dei, manifesta la sua volontà con il tuono e con il fulmine; è il protettore dei re, della famiglia, il tutore dei giuramenti, dei patti e dei confini della città. Particolarmente adorato a Dodona, Olimpia ed Atene.
    Centri del suo culto erano anche i monti Olimpo, Liceo, il monte Ida di Creta ed il monte Ida della Troade. Nella sua personalità si fusero molte divinità locali, fra le altre Ammone in Egitto, Giove a Roma e il Tinia degli Etruschi.
    Rea, dopo essere stata la madre di Zeus, diviene Demetra, sua sposa, e partorisce Persefone. Signore dei fenomeni atmosferici, Zeus risiede sulle montagne perché guardando verso le loro cime si può prevedere il tempo. Il nome Zeus, derivando dalla radice indoeuropea div- indica il cielo in senso astratto.
    Dio supremo dell'Olimpo greco egli conosce il destino ma non può modificarlo, in ogni modo la sua autorità è volta a garantire l'attuarsi del destino stesso anche quando questo è contrario al suo volere, come nell'episodio della morte del figlio Sarpedonte, nell'Iliade.
    Ingoia Metis mentre sta per dare alla luce Atena (Esiodo - Teogonia, 886 - 900) e quindi si trasforma in partoriente. La doppia ascia di Efesto fa nascere Atena dalla sua fronte.
    I Greci consideravano attributi di Zeus l'aquila, lo scettro, il fulmine e la cornucopia. Gli erano sacri l'aquila, la quercia e la sommità delle montagne.

    La supremazia di Zeus sulle altre divinità fu concezione importata in Grecia dagli Achei mentre le precedenti popolazioni pelasgiche erano più legate a Gea, la terra madre, e ai suoi innumerevoli figli di natura sostanzialmente terrestre. Con il tempo questa supremazia divenne l'unico elemento comune nella pratica religiosa delle città greche (ognuna delle quali era devota ad una diversa divinità protettrice), i riti dedicati a Zeus erano uguali per tutti i Greci e costituivano uno dei pochi elementi di coesione fra le poleis.

    Nella mitologia romana Giove è il re degli dei, figlio di Saturno e di Rea, marito di Giunone e padre di Minerva. Corrisponde al greco Zeus ma a differenza di questi, non si reca mai fra gli uomini.
    E' raffigurato su un trono di avorio con in mano un fascio di fulmini. Gli erano sacri l'aquila e l'agnello.
    Il tempio più importante si trovava sul Campidoglio, era il più antico di Roma, fondato secondo la tradizione da Tarquinio Prisco, completato da Tarquinio il Superbo e inaugurato nel 509 a.C. Orientato verso il Foro Romano presentava sulla facciata sei colonne e tre celle. Il tetto ligneo aveva decorazioni in terracotta, opera di Vulca e di altri artefici etruschi. Distrutto da vari incendi fu ricostruito da Silla, da Vespasiano e da Domiziano. Attualmente se ne vedono i resti nelle aiuole circostanti il palazzo Caffarelli.
    In Roma, il 23 aprile, si festeggiava Giove protettore delle viti e delle botti che si inauguravano in quell'occasione. Fra i suoi attributi romani era quello di Dius Fidius in quanto considerato custode dei giuramenti.
    Marte, Giove e Quirino formarono la triade adorata sul Quirinale.

    Diodoro Siculo riporta racconti che parlavano di due divinità di nome Zeus: un figlio di Crono detto Zeus Olimpio che sconfisse il padre che lo aveva attaccato con i Titani, ed un fratello di Urano che fu re di Creta re padre dei Cureti.
    Miti più tardi parlavano anche di uno Zeus Arcade, figlio di Etere, ma fu Zeus Olimpio, quello di cui parla la Teogonia di Esiodo, ad essere considerato la principale divinità di tutti i popoli greci.

    Epiteti di Zeus - Giove
    Al nome del dio venivano spesso uniti degli epiteti che indicavano un particolare aspetto del suo culto o che ricordavano un evento per il quale si era invocato il suo intervento, eccone una raccolta incompleta ma rappresentativa:
    - Ottimo, Massimo
    - Padre
    - Moderatore, Rettore
    - Vittorioso, Invincibile
    - Polieo (protettore delle città)
    - Erceo (protettore delle case)
    - Agorays (dio della piazza, nel senso di Foro o Tribunale)
    - Ctesio (patrono della proprietà e delle ricchezze)
    - Eleuterio (liberale)
    - Soter (salvatore)
    - Meilichio (facile da invocare)
    - Fratrio (che presiede alla tribù)
    - Catebate (che scende verso il basso, riferito ai fulmini che scaglia dal cielo sulla terra)
    - Oratrios (dio del fulmine)
    - Statore (colui che ferma, riferito ai soldati che non fuggono di fronte al nemico)

    Inoltre si usavano molti epiteti riferiti alle località dove sorgevano i templi di Zeus (es. Zeus Olimpio, Zeus Nemeo, ecc.)


    Carracci - Jupiter et Junon
    Annibale Carracci
    Giove e Giunone

    Amori e figli di Zeus-Giove secondo Igino
  • Libero (Dioniso Zagreo) da Proserpina, fu fatto a pezzi dai Titani.
  • Eracle da Alcmena
  • Libero da Semele, figlia di Cadmo e di Armonia
  • Castore e Polluce da Leda, figlia di Testio
  • Argo da Niobe, figlia di Foroneo
  • Epafo da Io, figlia di Inaco
  • Perseo da Danae, figlia di Acrisio
  • Zeto ed Anfione da Antiope, figlia di Nitteo
  • Minosse, Sarpedone e Radamanto da Europa, figlia di Agenore
  • Elleno da Pirra, figlia di Epimeteo
  • Etlio da Protogenia, figlia di Deucalione,
  • Dardano da Elettra, figlia di Atlante
  • Lacedemone da Taigete, figlia di Atlante,
  • Tantalo da Pluto, figlia di Atlante
  • Eaco da Egina, figlia di Asopo
  • Egipane (= Pan) dalla capra Betide
  • Arcade da Callisto, figlia di Licaone
  • Piritoo da Dia, figlia di Deioneo.


    Il racconto del diluvio
    Visitando l'Arcadia Zeus fu ospite del re Licaone che per accertarsi della sua identità gli servì carne umana. Zeus distrusse la casa e trasformò Licaone in un lupo ma questo non bastò per placare il suo sdegno. Scagliò innumerevoli fulmini ma nel timore che il fuoco potesse raggiungere la sede degli dei decise di sommeregere la terra con il diluvio per eliminare l'umanità troppo corrotta.
    Il mondo fu inondato e sulla vetta del Parnaso che ancora emergeva approdarono Deucalione e Pirra, unici sopravvissuti. Quando le acque rientrarono Deucalione e Pirra ebbero l'ordine dalla dea Temi di gettare sassi dietro le spalle: quelli di Deucalione divennero uomini, quelli di Pirra donne.

    Giove nelle Metamorfosi di Ovidio

    Libro I: Getta Saturno nel Tartaro e ha inizio l'età dell'argento. Divide l'anno in stagioni e con i primi freddi l'uomo inizia a coltivare la terra e a costruire case.
    Fa precipitare i Giganti che tentavano di raggiungere il cielo.
    Sdegnato contro Licaone che gli ha servito carne umana lo trasforma in un lupo, quindi decide di distruggere l'umanità con le folgori e con il diluvio.
    Concupisce la ninfa Io e la trasforma in giovenca per nasconderla a Giunone ma Giunone si impossessa della vacca e l'affida a Argo. Giove manda Mercurio a uccidere Argo.
    Libro II: Fulmina Fetonte che sta portando distruzione ovunque con il carro del Sole
    Violenta la ninfa Callisto che in seguito viene trasformata in orsa da Giunone, trasforma Callisto e suo figlio Arcade nelle costellazioni dell'Orsa Maggiore e del Guardiano
    Libro III: Con l'aspetto di un toro bianco rapisce Europa e la porta a Creta
    Ama Semele ma la fa morire mostrandogli il suo vero aspetto. Salva il feto dal grembo di Semele e se lo fa cucire in una coscia
    Giunone toglie la vista a Tiresia che l'ha contraddetta, per ricompensa Giove lo rende indovino
    Libro V: Cerere si rivolge a Giove perché liberi Proserpina rapita da Plutone, Giove decide che Proserpina trascorra ogni anno sei mesi con lo sposo e sei con la madre
    Libro VI: E' ritratto nella tela di Aracne mentre ama Europa, Leda, Danae, Mnemosine, Proserpina
    Libro VII: Trasforma le formiche nel popolo dei Mirmidoni
    Libro VIII: Visitando la Frigia con Mercurio è ospite di Bauci e Filemone, i due dei trasformano la modesta casa in un tempio e concedono a Bauci e Filemone di diventarne sacerdoti vivendo insieme fino al termine della loro vita
    Libro IX: Porta Ercole sull'Olimpo
    Libro X: Rapisce Ganimede
    Libro XI Stabilisce che Tetide sposi Peleo
    Libro XIII: Accogliendo la preghiera di Aurora fa nascere gli uccelli memnonidi dal rogo di Memnone per rendere onore al defunto
    Libro XIV: Trasforma in scimmie i briganti Cercopi
    Accogliendo la preghiera di Venere trasforma Enea nel dio Indigete
    Libro XV: Suggerisce a Venere di trasformare in una stella l'anima di Cesare ucciso dai congiurati.


    I principali templi di Zeus
    Tempio di Zeus Olimpico - Atene (Pausania I,18)
    Tempio di Zeus, con statua di Fidia - Olimpia (Pausania V,10)
    Tempio di Zeus Olimpico - Agrigento - Valle dei Templi
    Tempio di Zeus a Siracusa
    Santuario di Dodona (Epiro) con oracolo
    Tempio di Zeus Afasio (Pausania I, 44)
    Tempio di Zeus Corifeo (Pausania II, 4)
    Tempio di Zeus Nemeo (Pausania II,15 e II,20)
    Tempio di Zeus Salvatore (Pausania II,31)
    Tempio di Zeus "Velo di Lana" (Pausania VIII,12)
    Tempio di Giove Ottimo Massimo - Roma - Campidoglio
    Tempio di Giove Feretrio - Roma
    Tempio di Giove Elimeo (Giustino XXXII)



    Riferimenti letteratura:
  • Iliade
  • Odissea
  • Inni Omerici
  • Esiodo - Teogonia
  • Esiodo - Le opere e i giorni
  • Pseudo Esiodo - Lo scudo di Eracle
  • Pindaro - Istmiche
  • Pindaro - Pitiche
  • Pindaro - Olimpiche
  • Pindaro - Nemee
  • Erodoto - Storie
  • Eschilo - Prometeo Incatenato
  • Euripide - Baccanti
  • Aristofane - Uccelli
  • Apollonio Rodio - Argonautiche
  • Plauto - Anfitrione
  • Ovidio - Metamorfosi
  • Ovidio - Fasti
  • Igino - Fabulae
  • Darete Frigio - Storia della rovina di Troia
  • Diodoro Siculo - Biblioteca storica
  • Strabone - Geografia
  • Aulo Gellio - Notti Attiche
  • Pseudo-Apollodoro - Biblioteca
  • Luciano di Samosata - Dialoghi marini, degli dei e delle cortigiane
  • Pausania - Descrizione della Grecia
  • Macrobio - Saturnali
  • Nonno di Panopoli - Dionisiache
  • Agostino di Ippona - La città di Dio


    Vedi anche:
  • Le leggende di Tebe


  • Indice sezione