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Figli:
  • Aulo Terenzio Varrone Murena
  • Lucio Licinio Murena console 62 a.C.



    Lucio Licinio Murena apparteneva ad una famiglia plebea di Lanuvio, suo padre Lucio Licinio Murena era stato legato di Silla nella prima e seconda guerra mitridatica.
    Combattè in oriente sotto il comando del padre dall'83 a.C. all'81 a.C., quindi rientrò a Roma iniziando la sua carriera politica con la questura cui seguì la carica di edile.
    Nel 74 a.C. tornò alla vita militare come legato di Lucullo nella terza guerra mitridatica.
    Nel 66 a.C. ebbe la carica di pretore urbano, in quell'occasione organizzò memorabili Ludi Apollinares. Nel 65 a.C. fu propretore nella Gallia Narbonese e nel 63 a.C. si candidò per il consolato dell'anno successivo.
    Fu eletto con Decimo Giunio Silano ma prima di entrare in carica dovette affrontare un processo per corruzione e brogli elettorali intentatogli da Servio Sulpicio, uno del candidati non eletti. Sulpicio era assistito legalmente dal padre Servio Sulpicio Rufo e da Catone Uticense, ma Murena fu assolto grazie alla difesa di Cicerone (orazione Pro Murena), di Marco Licinio Crasso e di Quinto Ortensio Ortalo.
    Murena e Silano, durante il loro consolato, proposero un decreto per regolare l'attività legislativa (la Lex Licinia Iunia che attribuiva ai comizi il diritto di approvare le nuove leggi tramite il voto stabilendo i tempi della procedura) ed un decreto che prevedeva il deposito dei documenti relativi ad atti pubblici presso l'erario per evitare reati di falsificazione.
    Lucio Licinio Murena, del quale non abbiamo notizie successive al consolato, morì nel 22 a.C.


    Riferimenti letteratura:
  • Cicerone - Pro Murena
  • Plutarco - Vite di Cimone e Lucullo


    Vedi anche:
  • Cronologia dei magistrati romani




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