4/vgF0McT6WBi1RPOKg40mK96lk1bJq1dTncfbVzjMYsVgdkLfU3L2ZoQ

Sunelweb
    
Guida rapida
A B C D E F G H I J K L M
N O P Q R S T U V W Y Z  
 

Riferimenti Genealogici

Genitori:
  • Francesco I Sforza
  • Bianca Maria Visconti
    Famiglia: Famiglia Sforza
    Fratelli e sorelle:
  • Ascanio Maria Sforza
  • Galeazzo Maria Sforza
  • Ippolita Maria Sforza
  • Filippo Maria Sforza
  • Sforza Maria Sforza
  • Elisabetta Maria Sforza
    Matrimoni - Unioni:
  • Beatrice d'Este
    Figli:
  • Francesco Sforza
  • Massimiliano Sforza
  • Giovanni Paolo Sforza
  • Ludovico Maria Sforza detto Ludovico il Moro



    Ludovico Maria Sforza, figlio di Francesco Sforza e di Bianca Maria Visconti, nacque a Vigevano il 27 luglio 1452.
    Ebbe come precettore l'umanista Filelfo e fu educato sui classici greci e latini.
    Dopo la morte del padre (1466) e qualla del primogenito Galeazzo Maria (1476), Ludovico si oppose alla reggenza che Bona di Savoia assumeva per il figlio suo e di Galeazzo Maria, Gian Galeazzo Maria, con il supporto del suo consigliere Cicco Simonetta.
    La situazione portò ad uno scontro armato fra il Simonetta ed i fratelli Ludovico e Sforza Maria, quest'ultimo venne poi avvelenato e Ludovico confinato a Pisa, ma nel 1480, tornato a Milano, fece condannare a morte Simonetta, allontanò Bona dalla città e divenne reggente per il dodicenne Gian Galeazzo Maria.
    Pala Sforzesca - detail 01
    Ludovico il Moro
    Pinacoteca di Brera, Pala Sforzesca
    [Public domain]
    Da allora iniziò una politica di alleanze con i principali stati italiani con lo scopo di tutelare il ducato milanese dall'ingombrante espansionismo di Venezia.
    Nel 1481 aderì ad una lega contro i Turchi con il papa Sisto IV, Ferdinando re di Napoli, il re di Ungheria Mattia Corvino, Firenze, Genova, Siena, Lucca, Bologna, Mantova e Ferrara. Nello stesso anno la lega liberò Otranto dall'occupazione turca.
    Durante gli anni della reggenza Ludovico condusse rapporti amichevoli anche con i Medici di Firenze e con il re di Napoli Ferdinando la cui nipote Isabella d'Aragona sposò Gian Galeazzo, e con il papa Alessandro VI alla cui elezione contribuì il cardinale Ascanio Sforza, fratello di Ludovico.
    In politica interna curò con capacità lo sviluppo economico del ducato incentivando l'agricoltura (in particolare la coltivazione del gelso e del riso), l'industria casearia e la produzione della seta.
    Promosse numerose opere pubbliche ed abbellì la città riscuotendo in generale il consenso della popolazione.
    Organizzando feste ed eventi rese la corte milanese uno dei principali poli d'attrazione della vita culturale e mondana d'Europa.
    Rapidamente Ludovico emarginò il duca titolare Gian Galeazzo il quale, per altro, non dimostrava particolare interesse nell'esercizio del potere. Per vedersi attribuire il titolo di duca in modo ufficiale e definitivo, Ludovico strinse nuove alleanze con l'imperatore Carlo V e con il re di Francia Carlo VIII.
    Intanto, con la morte di Lorenzo il Magnifico (1492), era venuta meno una figura di grande influenza diplomatica che per molti anni aveva mediato dissaporti e polemiche fra i principali stati italiani e quando la corte napoletana prestò attenzione alle proteste di Isabella d'Aragona che chiedeva si liberasse il marito Gian Galeazzo dal controllo di Ludovico, Firenze si schierò con Napoli contro il Moro.
    Analogo atteggiamento assunsero Venezia e la Chiesa, inducendo Ludovico a cercare aiuti fuori dall'Italia.
    Ludovico ottenne ufficialmente il ducato da Carlo V dandogli una forte somma di denaro e la mano della nipote Bianca Maria, sorella di Gian Galeazzo, quindi si rivolse a Carlo VIII.
    Questi vantava diritti sul regno di Napoli in quanto discendente degli Angioini che l'avevano perso per opera degli Spagnoli. Ludovico lo spinse a far valere questi diritti e lo facilitò finanziando l'impresa.
    Carlo VIII mosse alla volta dell'Italia nel marzo 1494, incontrò Ludovico ad Asti e, attraverso il ducato milanese, puntò su Firenze dove fu accolto pacificamente. Nel mese di dicembre giunse a Roma mentre il papa Alessandro VI Borgia si rifugiava in Castel Sant'Angelo.
    Il pontefice e Carlo VIII giunsero ad un accordo e l'esercito francese potè attraversare i territori della Chiesa e giunse a Napoli il 22 febbraio 1495.
    L'entrata dei Francesi a Napoli fu pacifica ma ben presto la tracotanza degli stranieri ed i numerosi saccheggi provocarono nella popolazione stimoli alla rivolta.
    Il papa promosse una lega contro Carlo VIII cui aderirono Venezia, l'imperatore Massimiliano e lo stesso Ludovico il Moro che pure aveva sollecitato l'intervento francese.
    Lasciando un presidio a Napoli, Carlo VIII si diresse verso la Francia e la raggiunse dopo aver affrontato a Fornovo l'esercito della lega in una battaglia dall'esito incerto.
    Nel 1498 Carlo VIII morì e gli successe il cugino Luigi XII il quale organizzò una nuova spedizione in Italia.
    Il 2 settembre 1499 Ludovico partì per la Germania per chiedere aiuti all'imperatore Massimiliano; al suo ritorno trovò Milano occupata dai Francesi.
    In un primo momento Ludovico, con i modesti aiuti forniti da Massimiliano, riuscì a riprendere la città, ma qualche tempo dopo fu tradito dai suoi mercenari svizzeri che lo consegnarono ai Francesi.
    Condotto in Francia trascorse il respo della vita in prigionia. Le condizioni della detenzione furono aggravate dopo un tentativo di evasione e, rinchiuso in una cella sotterranea, morì il 17 maggio 1508, all'età di cinquantasette anni.
    Aveva sposato Beatrice d'Este, figlia di Ercole I d'Este. Da questo matrimonio nacquero Massimiliano e Francesco. Ebbe inoltre un figlio naturale di nome Giovanni Paolo dall'amante Lucrezia Crivelli.


    Vedi anche:
  • Ducato di Milano




  • Indice sezione