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BERTOLT BRECHT
GLI AFFARI DEL SIGNOR
GIULIO CESARE
Come annotava nel suo
Diario di lavoro
nel
1938
e come segnala Luciano Canfora all'inizio della sua monografia su
Giulio Cesare
,
Brecht
intendeva fornire una presentazione della società
romana
completamente estranea alle convenzioni ed ai luoghi comuni e rifiutava di credere "che le cose dovessero andare per forza come sono andate".
La struttura narrativa scelta da
Brecht
è particolare: un giovane storico intende scrivere una biografia di
Cesare
vent'anni dopo la sua morte e, per raccogliere le informazioni necessarie, entra in contatto con l'anziano banchiere Mumlio Spicro. Questi era stato un ufficiale giudiziario ed aveva a lungo perseguitato
Cesare
per i suoi debiti.
Era infine entrato a far parte dell'entourage di
Cesare
ed aveva collaborato alla sua campagna elettorale per il consolato.
Oltre alle rimembranze del banchiere, lo storico è particolarmente interessato ai diari di Raro, schiavo di
Cesare
e suo segretario, che Spicro custodisce.
Dalle pagine di quei diari emerge una descrizione della
Roma
di
Cesare
ben diversa da quella tradizionale, una
Roma
nella quale il potere economico è in mano alla "city", cioè agli ottimati continuamente impegnati nelle loro attività affaristiche.
Anche la guerra è un affare, un grosso affare per le ordinazioni di armi e di approvvigionamenti.
Nel nostro caso si tratta delle campagne in
Asia
di
Pompeo Magno
che hanno arricchito gli appaltatori e le più potenti banche
romane
ma hanno portato alla rovina buona parte della popolazione per la disoccupazione creata dalle grandi masse di schiavi importate dall'Oriente.
Il
Cesare
di cui racconta
Brecht
non è ancora il famoso generale o il
dittatore
, è un
Cesare
ancora giovane, rampollo di una nobile casata, impenitente donnaiolo e, soprattutto, è oberato di debiti.
Proprio questi debiti, come Spicro spiega al giovane storico, saranno la forza di
Cesare
, sostenuto dai suoi finanziatori che comprendono che la rovina di lui significherebbe la perdita totale dei loro crediti.
Nella stessa ottica, la concezione materialista della storia, vengono inquadrati i principali personaggi di quegli anni (
Cicerone
, politico ambiguo dalle scelte non sempre fortunate;
Crasso
, uno speculatore senza scrupoli;
Catilina
, un avventuriero in cerca di occasioni; un
Catone
del tutto privo degli attributi romantici che la letteratura successiva gli attribuisce) ed i temi fondamentali della politica dell'epoca, come la questione agraria e l'antagonismo fra gli ottimati e la plebe.
L'operazione di
Brecht
è dunque quella di rileggere la storia in chiave realistica, purgandola degli orpelli dell'educazione scolastica e restituendone una visione più umana e credibile. Il risultato è l'evidenza dell'assoluta attualità, per
Brecht
come per noi, di quel contesto nel quale i rapporti di forza sono regolati dal potere economico e dalla logica del
business
.