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Joseph Sheridan Le Fanu

Carmilla



Il racconto è svolto da un io narrante che - come si spiega nel prologo - ha lasciato un resoconto delle proprie disavventure nel soprannaturale. Si tratta di Laura, figlia di un nobile inglese residente in Stiria, molto giovane all'epoca degli avvenimenti narrati ma già deceduta quando l'autore dice di aver rintracciato il manoscritto.
Laura viveva in un castello con il padre, una governante svizzera (madame Perrodon) ed un'istitutrice di origine tedesca di nome Bertha Reinfeldt, oltre ad un numero imprecisato di domestiche e domestici.
Le rendite di cui godeva la famiglia erano modeste ma adeguate, in Stiria, per garantire un tenore di vita dignitoso. La residenza era molto isolata e la vita dei suoi abitanti trascorreva senza turbamenti tanto che ogni visita veniva considerata come un'eccitante novità.
All'inizio del racconto, infatti, Laura e suo padre aspettavano proprio una visita, quella del vecchio amico generale Spielsdorf e della sua giovane nipote e pupilla coetanea di Laura. Quando giunge una lettera che annulla la visita annunciando la morte della giovane Laura ne è profondamente costernata.
Una sera una carrozza ha un incidente nei pressi del castello, la occupano una signora dall'aspetto autoritario e la sua giovane figlia Carmilla che è rimasta leggermente ferita. Il padre di Laura, portando soccorso, propone alla signora di lasciare presso di lui la figlia dal momento che la donna sostiene che il suo viaggio non può essere rimandato per nessun motivo. La donna accetta ma mantiene un comportamento misterioso e si fa promettere che nessuno cercherà di conoscere sull'identita delle viaggiatrici più di quanto loro stesse siano disposte a raccontare.
Carmilla è molto bella e raffinata, fra lei e Laura nasce presto una calda amicizia, le due ragazze trascorrono molto tempo insieme prodigandosi reciproche attenzioni ma la curiosità di Laura rimane insoddisfatta perché la sua ospite, ricordandole il giuramento fatto alla madre, rifiuta sempre di rispondere ad ogni domanda sulla propria identità e sul proprio passato.
Intanto nel circondario si diffonde una strana epidemia: alcune persone muoiono di un inspiegabile deperimento dopo aver dato segni di disordine mentale. Mentre i medici non riescono a spiegare il fenomeno la gente comincia a parlare di maledizioni e stregonerie.
Avvengono alcuni episodi relativamente inquietanti ma certamente singolari: uno stravagante vagabondo vende dei talismani alle due giovani ma quando si offre di limare i canini molto aguzzi di Carmilla la ragazza si offende e lo caccia adiratissima, un quadro di famiglia riconsegnato da un restauratore mostra l'immagine della contessa Mircalla Karnestein, morta da molti anni, e tutti notano la strana somiglianza del ritratto con Carmilla.
Il tempo trascorre rapidamente e l'amicizia fra Laura e Carmilla si consolida sempre di più ma spesso Carmilla si concede effusioni più che amichevoli che preoccupano ed imbarazzano Laura. Inoltre Laura ha cominciato a deperire come le persone ammalate del paese, è tormentata da incubi ricorrenti dopo i quali si risveglia sempre debolissima e spaventata.
Una notte, tre settimane dopo il primo manifestarsi di questi malesseri, risvegliandosi da un incubo Laura vide o credette di vedere presso il suo letto Carmilla con la camicia da notte intrisa di sangue. La visione scomparse immediatamente ma anche la giovane risultò introvabile.
Riapparve dopo ore di ricerche, completamente confusa e prevalse l'ipotesi che fosse stata vittima di un attacco di sonnambulismo.
Preoccupato dai sintomi manifestati dalla figlia, il padre di Laura la fa visitare da un medico che notando dei piccoli lividi sul collo della giovane e valutando gli altri fenomeni sembra intuire la natura soprannaturale del problema.
Dopo aver confabulato a lungo con il dottore il gentiluomo decide di far visita al vecchio cimitero di Karnstein, un villaggio abbandonato da tempo che si trova nei pressi del castello. Mentre vi si recano Laura ed il padre incontrano il generale Spielsdorf che finalmente viene a rendere loro la visita che aveva rimandato per la morte della nipote.
Temendo di non essere creduto il generale non vorrebbe raccontare la propria storia ma infine cede alle pressioni degli amici: la morte della nipote, che egli amava come una figlia, è stata causata da un vampiro. Egli aveva incontrato ad un ballo una misteriosa signora in maschera che aveva mostrato di conoscerlo bene ma non aveva voluto rivelare la propria identità. Questa signora aveva ricevuto una notizia allarmante che la costringeva a partire ed aveva pregato il generale di prendersi cura della figlia, la giovane Millarca. Anche in questo caso l'ospite era stata gradita ed aveva stretto amicizia con la figlia del generale ma quando questa aveva iniziato ad ammalarsi gravemente un medico aveva consigliato al tutore di sorvegliarla durante la notte. Così il generale, nascosto nel guardaroba, aveva scorto un essere mostruoso che si chinava sul letto della ragazza per succhiarne il sangue e quando aveva cercato di colpirlo l'essere, che altri non era che Mircalla, era scomparso.
L'intervento del generale non era servito a salvare la giovane che era morta poco dopo. L'uomo aveva giurato di vendicarla distruggendo il vampiro. Le sue ricerche lo avevano portato in quello stesso cimitero dove i suoi amici si stavano recando.
Durante il percorso vengono a sapere da un boscaiolo che il villaggio era stato abbandonato cento anni prima perché infestato dai Vampiri. Molte tombe erano state aperte distruggendo i cadaveri che vi si trovavano ma non era stato possibile trovare quella della Contessa Mircalla, nonostante l'interessamento di un nobile della Moravia molto esperto in materia che era venuto ad offrire la sua collaborazione.
Quando il generale incontra Carmilla nel cimitero riconosce in lei il vampiro che le ha ucciso la nipote e immediatamente l'aggredisce ma Carmilla, mostrando una forza prodigiosa, lo disarma e scompare.
Poco dopo il gruppo viene raggiunto dal Barone Vordenburg, evidentemente convocato dal generale, che si mostra molto competente sui vampiri. Consultando una mappa e le sue note il barone riesce a rintracciare la sepoltura. Quando la tomba viene aperta vi viene rinvenuto il corpo di Carmilla-Millarca-Mircalla in condizioni perfette. Quando il cuore viene trapassato con un palo il cadavere lancia un urlo spaventoso. Infine il vampiro viene decapitato e cremato e da allora, conclude la narratrice, in quella zona non si verificarono più mostruose apparizioni.
Prima di ripartire il barone Vordenburg racconta di essere un discendente di quell'esperto che aveva partecipato all'eliminazione dei vampiri dal villaggio, ma proprio lui aveva reso introvabile la sepoltura della Contessa nascondendola sotto uno strato di gesso e di vegatazione perché aveva amato Mircalla quando era ancora in vita.