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LUCIO ANNEO SENECA
TROIANE
Personaggi:
Ecuba
Coro di donne troiane
Taltibio
Pirro
Agamennone
Calcante
Elena
Coro di
Greci
Andromaca
Astianatte
Vecchio
Ulisse
Nunzio
Scena: Le rovine di
Troia
Atto primo
Apre la tragedia il lamento di
Ecuba
che ricorda la grandezza della sua città e ne constata la rovina di fronte ad un vincitore ancora stupito del proprio successo.
La regina invoca gli dei e rievoca i momenti più tragici dell'ultima fase della guerra e l'inganno di
Ulisse
e
Sinone
, le inascoltate profezie di
Cassandra
, la crudeltà di
Pirro
che uccide
Priamo
. Infine compiange le sue concittadine destinate a diventare schiave dei vincitori.
Al lamento di
Ecuba
si unisce il coro delle Troiane che ricorda anche una guerra precedente, quella contro
Eracle
, e commemora
Priamo
. E' di consolazione che la morte abbia evitato la schiavitù al vecchio re.
Atto secondo
L'araldo greco
Taltibio
racconta alle Troiane la prodigiosa apparizione dello spettro di
Achille
che ha ordinato di sacrificare sulla sua tomba
Polissena
, figlia di
Priamo
e di
Ecuba
.
Pirro
, rivolgendosi ad
Agamennone
, ricorda le imprese del padre
Achille
che aderì alla guerra pur conoscendo il suo destino e rifiutò di travestirsi per evitare l'arruolamento.
Partì ancora molto giovane, racconta
Pirro
, e durante il viaggio sconfisse e ferì
Telefo
che ostacolava il passaggio dei
Greci
. Conquistò Lirnesso, Crisa,
Tenedo
ed altre città prima ancora di arrivare a
Troia
, uccise
Ettore
e tanti fortissimi avversari. Per tutti questi motivi
Pirro
esorta
Agamennone
ad esaudire la richiesta dello spettro paterno.
Nella sua risposta
Agamennone
invita
Pirro
a moderare il suo giovanile ardore ed afferma che il vincitore deve comportarsi con saggezza e clemenza considerando quanto mutevole sia la fortuna dei potenti. Rifiuta dunque di sacrificare
Polissena
.
Pirro
non accetta la decisione, dichiara che ucciderà personalmente
Polissena
e minaccia di morte
Agamennone
, nel caso intervenga.
Per porre fine alla disputa,
Agamennone
chiama l'indovino
Calcante
perché indichi il volere degli dei in merito al sacrificio.
Calcante
conferma che
Polissena
dovrà morire sul sepolcro di
Achille
indossando un abito da sposa e dichiara che prima di partire è necessario uccidere anche il piccolo
Astianatte
, figlio di
Ettore
.
Atto Terzo
Andromaca
ha sognato l'ombra di
Ettore
che la pregava di nascondere il piccolo
Astianatte
per salvargli la vita. Consigliata da un vecchio Troiano nasconde il piccolo fra le sepolture dei caduti e decide di fingere che sia morto.
Sopraggiunge
Ulisse
con l'ordine di prelevare
Astianatte
per precipitarlo dall'unica torre superstite di
Troia
. La stirpe di
Ettore
, spiega
Ulisse
, è troppo pericolosa per i
Greci
che non possono permettere che
Astianatte
, una volta divenuto adulto, voglia vendicare la morte del padre e la rovina di
Troia
.
Andromaca
giura che il bambino è morto ma
Ulisse
è troppo astuto per crederle e quando le sue minacce di tortura e morte non ottengono effetto parla di disperdere al vento le ceneri di
Ettore
.
Davanti a questa prospettiva
Andromaca
prova a dissuadere
Ulisse
con le preghiere ma il Greco si mostra inflessibile. Infine
Andromaca
consegna
Astianatte
ma prega ancora
Ulisse
di usare pietà con lui, come fece
Eracle
con Primano ancora bambino quando a sua volta sconfisse
Troia
.
Neanche questo argomento dissuade
Ulisse
che giustifica il proprio operato con l'ordine di
Calcante
e con il dovere di proteggere il futuro dei
Greci
e concede ad
Andromaca
soltanto il tempo di dare un breve e straziante addio al figlio.
L'atto si chiude con il coro dei
Greci
che evocano la loro patria alla quale sono ansiosi di far ritorno.
Atto quarto
Elena
si rivolge ad
Andromaca
e a
Polissena
cercando di consolarle, la prima sarà sposa di
Pirro
e la seconda, morendo, del grande
Achille
, destini che dovrebbero considerare come grandi onori.
Andromaca
l'accusa di aver provocato la guerra ed
Elena
si lamenta della sua lunga prigionia e dell'incerta sorte che l'attende.
Entra
Ecuba
alla quale
Elena
spiega cosa accadrà a
Polissena
e la regina pronuncia un nuovo lamento per la morte imminente della figlia.
Elena
inoltre annuncia ad
Ecuba
che andrà schiava ad
Ulisse
.
Ecuba
appare ormai vinta dal dolore e rassegnata a subire ciò che il fato ancora le riserva e, vedendo sopraggiungere
Pirro
, prega che la uccida.
Il coro interviene, in conclusione del quarto atto, con considerazioni sul dolore e su come la comune sventura aiuti a sopportarlo.
Atto quinto
Un nunzio porta la notizia della morte di
Polissena
ed
Astianatte
.
Andromaca
lo invita a raccontare in dettaglio.
Ulisse
ha accompagnato
Astianatte
in cima alla torre alla presenza di una grande folla e la dignità ed il coraggio del piccolo hanno commosso tutti, compreso il carnefice mentre
Astianatte
si gettava volontariamente nel vuoto.
Non meno dignitosa è stata la fine di
Polissena
, trafitta dalla spada di
Pirro
ed anche lei ha indotto al pianto non solo la folla dei Troiani ma anche quella dei
Greci
.
Un ultimo lamento di
Ecuba
che invoca la morte come liberazione dalle sofferenze chiude la tragedia.