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ROMANCERO DEL CID



Il Romancero del Cid è una raccolta di brevi canti in versi detti Romances, scritti in volgare castigliano da autore ignoto (non necessariamente da un solo autore), probabilmente nel XIV secolo. La raccolta fu ordinata e edita per la prima volta dal domenicano Fernando del Castillo (1529-1595).


Canto I
Diego Lainez de Vivar, discendente di Lain Calvo e padre di Rodrigo Diaz, medita su un'offesa ricevuta dal Conte Lozano, a causa dell'età non è in grado di vendicarsi e decide di mettere alla prova il coraggio dei figli per vedere quale di loro possa riscattare l'onore della famiglia. Per farlo stringe le mani dei figli fino a far male e li vede piangere e pregarlo di lasciarli, solo Rodrigo reagisce con la furia di una tigre.
Felice, Diego narra a Rodrigo l'onta subita consegnandogli una spada.

Canto II
Brandita la vecchia spada, un cimelio di famiglia, Rodrigo va in cerca di Lozano per sfidarlo.

Canto III
Pronunciate orgogliose parole di sfida, Rodrigo ingaggia un duello con il conte Lozano e presto lo uccide, quindi porta la testa del nemico abbattuto al padre.

Canto IV
Rodrigo trova il padre assorto nei suoi scuri pensieri, lo scuote mostrandogli il suo macabro trofeo. Il vecchio esulta e cede al figlio il suo posto a tavola, gesto simbolico ma importante con cui gli cede il governo della casata.

Canto V
Diego Lainez e Rodrigo Diaz cavalcano con un nutrito seguito per incontrare il re Ferdinando I. Giunto a destinazione Rodrigo è restio a baciare la mano del re, accetta di farlo su richiesta del padre ma inchinandosi gli cade la spada, il re spaventato gli ordina di allontanarsi e Rodrigo, offeso, abbandona il palazzo.

Canto VI
Donna Ximena Gomez, figlia di Lozano, chiede vendetta al re. Questi, indeciso sulla decisione da prendere, convoca il Cid in sua presenza.

Canto VII
A sei mesi dalla morte di Lozano Donna Ximena, per ottenere la sua vendetta, si rivolge ancora a re Ferdinando che la consola e promette di aiutarla.

Canto VIII
Con un improvviso cambiamento del quale non vengono esposte le ragioni, Ximena perdona Rodrigo e chiede al re di farglielo sposare. Il re convoca Rodrigo che accetta volentieri.

Canto IX
Il re dona agli sposi alcuni feudi. Rodrigo e Ximena si vestono per la cerimonia con abiti preziosi ed eleganti.

Canto X
Rodrigo vorrebbe rifiutare i doni nuziali dei suoi vassalli in quanto ritiene che spettino al re. Ferdinando commosso elogia la sua modestia.

Canto XI
Ximena scrive al re fiere lamentele perché Rodrigo è sempre in guerra e pochissimo tempo trascorre a Burgos con la sposa. Ximena è incinta e chiede a Ferdinando di lasciar tornare a casa suo marito.

Canto XII
Il re risponde a Ximena spiegando che il marito è assente per proteggere tutto il regno contro i Mori, missione che non può essere trascurata. La rassicura tuttavia garantendole la sua assistenza e promettendo ricchi doni al nascituro.

Canto XIII
Dopo il parto Ximena, elegantissima e ornata dei gioielli donatile dalla famiglia reale per il matrimonio, si presenta in chiesa dove, in assenza del marito viene accolta dal re il quale elargisce un donativo per la neonata.

Canto XIV
La principessa Urraca protesta con il padre Ferdinando per non essere stata ricordata nel testamento.

Canto XV
Ferdinando si rammarica per l'audacia della figlia che lo ha minacciato di andare in giro per il mondo povera e sola e le assegna la ricca e ben difesa città di Zamora, dove ha conservato per lei un tesoro.

Canto XVI
Don Sancho, figlio di Ferdinando ed erede della corona, non intende rinunciare a Zamora e incarica Rodrigo di trattare con Urraca perché gli consegni la città in cambio di molto oro o, a sua scelta, di altri possedimenti avvertendola che se riceverà un rifiuto intende impadronirsi di Zamora con la forza.
Canto XVII
Il Cid giunge a Zamora dove donna Urraca lo prega di non attaccare la città ricordandogli che fu proprio lei, insieme ai genitori, a consegnargli le insegne cavalleresche.

Canto XVIII
Ascoltata l'ambasciata di Rodrigo Donna Urraca consulta il popolo di Zamora. Il verdetto esprime la decisione dei cittadini di morire piuttosto che cedere al re. Don Sancho si adira con Rodrigo per il fallimento della missione e lo caccia dalla Castiglia ma poi si pente, lo richiama e si riconcilia con lui.

Canto XIX
In un primo scontro sotto le mura di Zamora cadono duellando quattro cavalieri.

Canto XX
Il zamorano Bellido Dolfos esce dalla città assediata e si presenta a Don Sancho fingendosi un disertore e promettendo di aiutarlo ad espugnare la città ma alla prima occasione uccide il re colpendolo alla schiena. Rodrigo lo insegue ma non riesce a raggiungerlo prima che quello guadagni la porta di Zamora mettendosi al sicuro.

Canto XXI
Il Cid propone di sfidare i difensori di Zamora per vendicare l'uccisione di Don Sancho ma non può farlo personalmente a causa di un giuramento. Si offre volontario Diego Ordognez cavaliere castigliano.

Canto XXII
Ordognez pronuncia l'accusa di tradimento e la sfida sotto le mura di Zamora. Raccoglie la sfida Gonzalo Arias, anziano campione zamorano. Intanto gli altri zamorani giurano di non aver avuto parte all'uccisione di Don Sancho della quale il solo Bellido è responsabile.

Canto XXIII
Arias Gonzalo si presenta a Urraca con i suoi quattro figli prima di combattere contro Diego Ordognez, dichiara che sfideranno l'accusatore e che egli stesso, malgrado l'età, intende partecipare al combattimento.

Canto XXIV
Gonzales vorrebbe combattere ma Urraca lo trattiene perché ha promesso di prendersi cura di lei, sollecitato da molti cavalieri infine Gonzalo cede ai figli le sue armi e il suo cavallo. Pietro Arias, figlio di Gonzalo, esce ad affrontare Ordognez e viene ucciso in duello, così il fratello Diego. Fernando, il terzo figlio, viene ferito ma riesce a sua volta a ferire Ordognez e lo scontro viene interrotto dai giudici.

Canto XXV
Urraca informa il fratello Alfonso della morte di Sancho e lo invita a prendere la corona, tuttavia Rodrigo pretende che Alfonso giuri solennemente di non avere responsabilità nella morte di Sancho. Alfonso giura ma è gravemente offeso con il Cid.

Canto XXVI
Alfonso pronuncia il giuramento e il Cid gli rende onore.

Canto XXVII
Alfonso discute con Rodrigo l'opportunità di una nuova impresa bellica ma il Cid gli raccomanda di stabilizzare il suo regno ed ottenere la piena fiducia dei suoi sudditi prima di affrontare una nuova guerra. Interviene Fra' Bermudo, cortigiano di Alfonso, contraddicendo Rodrigo ed insinuando che i suoi consigli sono interessati. I due litigano e il re ordina loro il silenzio.

Canto XXVIII
Il re arabo di Toledo si lamenta presso Alfonso per un'incursione del Cid nel suo territorio e Alfonso che ha sempre covato astio nei confronti di Rodrigo n e approfitta per esiliarlo di nuovo ordinandogli di partire entro nove giorni.

Canto XXIX
Si ribadiscono le accuse e le recriminazioni con le quali Alfonso ha ordinato al Cid di lasciare il paese.

Canto XXX
Il Cid risponde orgogliosamente al re difendendo il suo operato ed accusandolo di essere ingiusto e meschino.

Canto XXXI
Continua la replica di Rodrigo che esprime il suo disprezzo per i malvagi consiglieri del re e promette di togliere ai pagani terre e castelli per consegnarli ad Alfonso e dimostrargli il suo valore.

Canto XXXII
Prima di partire il Cid assiste alla messa nella chiesa di San Pietro, quindi giura sulla sua bandiera di consegnare le sue future conquiste a Alfonso per dimostrarsi superiore all'offesa patita.

Canto XXXIII
Rodrigo ripete il concetto della lealtà incondizionata ai suoi cinquecento seguaci. Partono e rapidamente conquistano molti nuovi domini, giungono a Valenza e Rodrigo invia al re molti ricchissimi doni.

Canto XXXIV
Il Cid e i suoi vengono assediati nella città di Alcocer da un grande numero di Mori. Il nobile Alvar Fañez esorta i suoi compagni a riguadagnare la libertà combattendo, il Cid approva, lo elogia, esce per primo fra i nemici e li sconfigge.

Canto XXXV
Lettera dall'esilio del Cid alla nobiltà castigliana con la quale dichiara la sua fedeltà al re e agli ideali cavallereschi e compiange la sua sposa sola e circondata da nemici.

Canto XXXVI
Il cavaliere asturiano Martino Pelaez è fisicamente molto dotato ma è un codardo. Giunge al campo del Cid che assedia Valenza e si unisce ai seguaci ma un giorno il Cid nota che durante un combattimento si tiene indietro e cerca di nascondersi. Quando il Cid vede Martino sedere alla mensa dei suoi migliori cavalieri dichiara che non è al suo posto e lo fa sedere alla sua tavola senza che Martino si renda conto di essere vituperato.

Canto XXXVII
Preso da parte Martino Pelaez il Cid lo rimprovera duramente per la sua viltà e gli ordina di uscire di nuovo a combattere per recuperare il proprio onore.

Canto XXXVIII
Martino, mortificato per la rampogna, giura a se stesso di farsi onore o morire. Alla prima occasione attacca furiosamente i Mori e ne fa strage, il Cid se ne rallegra e gli consente di sedere alla tavola dei campioni.

Canto XXXIX
Conquistata Valenza il Cid non infierisce sui vinti e non tiene nulla per se ma invia doni alla sua famiglia, all'abbazia di San Pietro e al re Alfonso. Restituisce un prestito a due usurai ebrei e manda a chiedere al re di consentire alla sua famiglia di raggiungerlo.

Canto XL
Il Cid affida a Alvar Fañez il compito di portare i suoi doni al re e di narrargli le sue vittorie, pregandolo di lasciare che Ximena e le sue figlie lo raggiungano a Valenza.

Canto XLI
Alvar Fañez riferisce fedelmente le parole del Cid a Alfonso ma un cortigiano invidioso interviene per screditarle. Alvaro reagisce furiosamente e attaccherebbe il maldicente se non intervenisse Alfonso invitandolo a visitare Ximena.

Canto XLII
Rodrigo si trova a Valenza con la moglie Ximena e le figlie Donna Sol e Donna Elvira che lo hanno raggiunto quando il califfo Miramolino proveniente da Tunisi si accampa con un enorme esercito intorno alla città. Mentre la moglie e le figlie guardano impaurite i nemici da una torrre, il Cid le rassicura e manda Don Alvaro Salvadores all'attacco con duecento cavalieri. Don Alvaro ferisce o uccide molti uomini ma alla fine del combattimento viene catturato e il Cid lo libera il mattino seguente.

Canto XLIII
Il Cid attacca al mattino e benché i nemici siano molto più numerosi dei suoi uomini ne fa strage e mette in fuga i superstiti. Miramolino riesce a stento a fuggire. Il Cid libera Alvaro Salvadores e torna a Valenza con un grande bottino.

Canto XLIV
Il moro Almofalasse occupa con uno stratagemma la città di Rueda quindi invita il re Alfonso a banchetto per aprire trattative. Il re diffida del moro, infatti i due nobili che manda al suo posto vengono trucidati. A questo punto il re richiama Rodrigo, lo perdona e gli chiede di riconquistare Rueda, impresa che il Cid svolge rapidamente e senza difficoltà.

Canto XLV
Alfonso si riconcilia con il Cid magnificandone le imprese ed abbracciandolo.

Canto XLVI
I conti di Carrion chiedono di sposare le figlie del Cid, Rodrigo accetta malgrado il parere negativo di Ximena. Si celebrano le nozze a Valenza e seguono otto giorni di festeggiamenti.

Canto XLVII
Un giorno, mentre il Cid riposa e i suoi generi scherzano bisbigliando, qualcuno grida che è fuggito un leone. I due fratelli, Diego e Fernando corrono a nascondersi, uno sotto lo scanno del Cid, l'altro nella latrina. Quando il leone entra in scena ruggendo basta la voce del Cid a calmarlo e la belva, evidentemente addomesticata, si lascia accarezzare e ricondurre al serraglio. Ma ora il Campeador ha qualcosa da dire ai suoi generi.

Canto XLVIII
Il Cid tratta i generi molto duramente esprimendo tutto il suo disgusto per la loro viltà. I due conti si ritengono offesi.

Canto XLIX
Il Cid, in procinto di partire per combattere contro il califfo Bukar che attacca Valenza, si accommiata da Ximena. La raccomandazione principale dell'eroe è di non mostrarsi spaventati agli occhi dei nemici se egli dovesse cadere in battaglia. Un passo toccante è quello in cui Rodrigo immagina che, lui caduto, il suo cavallo Babieca torni a casa senza cavaliere e nitrisca per farsi riconoscere, in questo caso egli prega la moglie di "aprirgli l'uscio", accarezzarlo, nutrirlo ... e sono raccomandazioni piene di affetto.

Canto L
Bukar, accampato alle mura di Valenza, manda al Cid un messo con l'ordine di consegnargli la città, ovviamente il Cid rifiuta e segue una battaglia lunga e cruenta. Rodrigo, ancora un volta, riporta una grande vittoria ma anche in questa occasione ha modo di notare quanto siano pavidi i suoi generi.

Canto LI
Il cavaliere Ordognez durante la battaglia vede Fernando Gonzales, uno dei generi del Cid, fuggire inseguito da un moro. Interviene ed uccide l'inseguitore quindi si accorda con Fernando per far sapere che è sua la vittoria su quel nemico. Il Cid, fidandosi di Ordognez, crede a quanto gli si dice e se ne rallegra.

Canto LII
I generi del Cid chiedono licenza di partire con le spose ma durante il viaggio aggrediscono le giovani e dopo averle brutalmente malmenate le lasciano nude legate agli alberi in un bosco. Ordognez, cui il Cid ha chiesto di sorvegliare i generi, trova le poverette e presta loro i primi soccorsi, quindi lasciandole nella casa di un contadino si precipita a Valenza per avvertire il Cid.

Canto LIII
Ribadisce le sofferenze delle due giovani offese e legate agli alberi.

Canto LIV
Furibondo il Cid giura di vendicare l'onore delle figlie ma prima di agire decide di chiedere al re di giudicare e punire i conti di Carrion.

Canto LV
Il Cid espone al re la colpa dei generi e gli chiede di giudicarli.

Canto LVI
Se Alfonso non stabilirà la giusta pena per i conti di Carrione il Cid provvederà personalmente a punirli, afferma, e la sua sarà una terribile vendetta.

Canto LVII
Ximena chiede vendetta al Cid per le figlie facendo leva sul suo onore.

Canto LVIII
Raccomandazioni di Ximena al marito che parte per andare a corte. Lo prega di stare in guardia perché i due perfidi conti potrebbero aver trovato il modo di ingannare il re e i suoi consiglieri. Lo prega di vendicare l'onore delle figlie ma senza combattere personalmente perché i due colpevoli non sono degli di affrontare il Cid Campeador.

Canto LIX
Prima di partire per Toledo il Cid raccomanda ai parenti e agli amici di non parlare con nessuno dell'accaduto e di continuare a rispettare il re nell'attesa della sua decisione.

Canto LX
Pittoresca descrizione della partenza del Cid e del suo seguito per Toledo.

Canto LXI
Il Cid giunge alla corte di Toledo allo scadere dei trenta giorni dalla convocazione, è vestito di rozzo panno e si presenta con un laconico saluto.

Canto LXII
Il Cid rimanda a Valenza l'amico Martino Pelaez con il compito di governare la città durante la sua assenza.

Canto LXIII
Rodrigo ha portato con se a Toledo un lussuosissimo scanno rivestito di seta proveniente da un bottino. Il seggio suscita le critiche degli invidiosi, altri difendono il Cid e ne nasce una contesa a cui mette fine il re Alfonso.

Canto LXIV
Processo ai Conti. Il Cid pretende la restituzione di tutti i doni fatti ai generi.

Canto LXV e LXVI
Invettive del Cid contro i generi traditori e sfida a duello.

Canto LXVII
Il Cid recupera Tizona e Colada, le sue spade che aveva donato agli indegni generi e rivolge un discorso alle sue armi ricordando le imprese in cui le ha usate.

Canto LXVIII
Diego Gonzales afferma davanti al re che le figlie di Rodrigo non erano degne di sposare i conti di Carrion ma interviene Ordognez che svela il segretro del Moro che avevano finto fosse stato ucciso da Diego gettando su di lui grande vergogna.

Canto LXIX
Alfonso rende onore al Cid e promette nuove e degne nozze alle sue figlie.

Canto LXX
Nel senato di Toledo dove si svolge il processo gli animi si scaldano e si sfiora la rissa, Alfonso congeda tutti e stabilisce che i conti di Carrion dovranno combattere contro tre cavalieri scelti dal Cid. I principi di Navarra e d'Aragona chiedono di sposare le figlie di Rodrigo.

Canto LXXI
Prima di partire da Toledo, Rodrigo offre al re una dimostrazione della sua destrezza di cavaliere e di quella del suo meraviglioso destriero Babieca, quindi offre i cavallo in dono ad Alfonso. Il re lo accetta ma vuole che Rodrigo lo tenga comunque con se.

Canto LXXII
I conti di Carrion non si presentano al duello con la scusa di non avere le loro armi e il re sposta a Carrion la sede del combattimento recandovisi con il suo seguito e con i cavalieri scelti dal Cid. I conti e un loro zio tramano per uccidere gli avversari prima del duello ma Alfonso ordina che chi rechi offesa ai cavalieri del Cid sia squartato vivo.
Inizia il duello: Fernando Gonzales viene ferito da Bermudo e si arrende prima di essere ucciso.
Martino Antolinez disarciona e ferisce Diego Gonzales che a sua volta si dichiara vinto.
Suero Gonzales, zio dei due conti, combatte con Busto Nugno, i due si scontrano con le lance e anche Suero, gravemente ferito, deve arrendersi.
I Gonzales vengono scacciati e in futuro non oseranno più mostrarsi a corte per la vergogna. I campioni del Cid tornato a Valenza con ricchi doni di Alfonso.

Canto LXXIII
Re Alfonso scrive al Cid un resoconto dettagliato del duello e della vittoria dei suoi cavalieri.

Canto LXXIV
Malato e consapevole di essere prossimo alla morte il Cid da disposizioni per le sue esequie. Vuole essere portato in Castiglia dalla famiglia e dai suoi compagni, dispone che lo trasportino in groppa al suo Babieca fingendo che sia vivo perché i Mori non vengano a sapere della sua morte.

Canto LXXV
Il testamento del Cid che lascia gran parte dei suoi beni ai poveri.

Canto LXXVI
Le ultime parole del Cid, indirizzate al re perché si comporti sempre con giustizia, renda onore agli amici e diffidi dei cattivi consiglieri.

Canto LXXVII
Il lamento di Ximena sulla salma del marito.

Canto LXXIII
Il prode Don Sancho, cavaliere di Navarra, rende omaggio al feretro del Cid e fa offerta a San Pietro di Cardegna del bottino da lui tolto ai Mori in precedenza. Reca con se un'insegna del Cid di fronte alla quale re Alfonso si inginocchia.

SUPPLEMENTO


Nella traduzione di Pietro Monti dalla quale è stata tratta questa sintesi, i canti che seguono sono stati omessi e poi riportati in "supplemento" in quanto ripetitivi rispetto ad altri inclusi nel testo e per rispettare un certo filo logico e cronologico della narrazione.

Canto I
Al cospetto del padre morto e di Rodrigo che l'ha ucciso, Ximena piange, maledice ed invoca la vendetta del re sull'uccisore.

Canto II
Dopo un feroce saccheggio cinque re dei mori con i loro soldati stanno lasciando la Castiglia con un grande bottino ma vengono intercettati da Rodrigo che cattura i cinque re e recupera il maltolto.

Canto III
Dopo il matrimonio il Cid si reca al santuario di Santjago per sciogliere un voto e durante il viaggio soccorre un lebbroso che si rivela essere San Lazzaro che loda Rodrigo per il suo coraggio e gli promette che non sarà mai sconfitto.

Canto IV
San Lazzaro appare in sogno anche a un vescovo di nome Astiano affermando di essere protettore dei cristiani contro i Mori e predicendo che il re Ferdinando l'indomani avrebbe preso Coimbra che assediava da tempo. Avviene così che proprio nella chiesa di Coimbra Rodrigo è investito cavaliere.

Canto V
L'imperatore Enrico si rivolge al papa Vittore lamentandosi di re Fendinando che non paga i tributi. Il papa scrive a Ferdinando che a sua volta convoca i consiglieri per esaminare la questione, tutti suggeriscono di pagare tranne Rodrigo che si oppone vivacemente. Il re segue il suo consiglio e scoppia la guerra contro l'imperatore. Subito dopo aver valicato il confine Rodrigo affronta e uccide Ramonte conte di Savoia, quindi vince una serie di battaglie finchè il nemico non prega il papa di convincere Ferdinando a tornare in Castiglia libero da qualsiasi tributo.

Canto VI
Rodrigo accompagna il re Don Sancho ad un'udienza del papa e rende omaggio al pontefice ma quando si accorge che il seggio del re francese è situato più in alto di quello di Don Sancho lo frantuma con un calcio, pronto a duellare con chiunque abbia obiezioni.

Canto VII
I fratelli Don Sancho re di Castiglia e Don Garcia re di Galizia combattono a lungo. Garcia fa prigioniero Sancho che viene liberato da Alvar Fañez. Intorno a Don Sancho sono quattrocento cavalieri quando giunge Rodrigo con altri trecento. In una nuova battaglia Don Garcia è sconfitto e, catturato dal Cid, viene rinchiuso nel castello di Luni.

Canto VIII
Sconfitto Garcia, Don Sancho contende il regno all'altro fratello Alfonso e viene battuto. Rodrigo consiglia a Don Sancho di lasciar passare la notte, che i vincitori spenderanno ubriacandosi per festeggiare, e attaccare di nuovo all'alba. Così vien fatto ma nella battaglia entrambi i re vengono catturati. Rodrigo propone uno scambio ma poiché gli avversari non accettano li affronta in combattimento, solo contro molti, ne uccide tredici e libera Don Sancho mentre Alfonso viene condotto a Burgos prigioniero.

Canto IX
Donna Urraca rivela al Cid che avrebbe voluto diventare sua moglie, il Cid è turbato dalla notizia.

Canto X
Don Sancho è stato ucciso e il Cid pronuncia un lamento sulle sue spoglie.

Canto XI
Rodrigo impone a Alfonso di giurare la propria estraneità alla morte di Sancho. Alfonso giura ma ordina a Rodrigo di lasciare il suo regno per un anno. Rodrigo parte con trecento cavalieri.

Canto XII
Per ordine di Alfonso Rodrigo va a riscuotere i tributi di Almucanis, re moresco di Cordova e Siviglia vassallo del re di Castiglia. Trova Almucanis minacciato da un altro re di nome Mudafar con il quale combatte ... ovviamente vincendo.

Canto XIII
Prima di partire per l'esilio il Cid chiede denaro in prestito a due Giudei dando loro a garanzia due forzieri d'argento che in realtà sono pieni di sabbia.

Canto XIV
Durante l'esilio il Cid, con soli dodici compagni, affronta un'armata di centocinquanta cavalieri aragonesi e li vince tutti facendone sette prigionieri.

Canto XV
La fama del Cid è giunta fino al sultano di Persia che invia un parente con ricchissimi doni a rendere omaggio e testimonianza di amicizia al grande condottiero. Il Cid accoglie benevolmente l'ambasciatore che rimane suo ospite per alcuni giorni, quindi riparte recando al sultano doni con i quali Rodrigo ricambia quelli ricevuti.

Canto XVI
Il re Bukar si scontra con il Cid e fugge a cavallo dalla battaglia. Cid lo insegue ma il suo destriero Babieca è troppo stanco per raggiungerlo, infine Rodrigo scaglia la spada contro Bukar e lo colpisce nella schiena ma il Moro, benché ferito, riesce a saltare sulla sua nave.

Canto XVII
In un canto più lungo della media intitolato Apologia del Cid e del suo Poeta vengono riepilogate le principali gesta del Cid.

Canto XVIII
Elogio funebre del Cid in versi dai toni epici.

Canto XIX
Il Cid incontra il forte cavaliere moro Andalla ferito a morte, mentre si avvicina per aiutarlo sopraggiungono quattro cavalieri che inseguono una donna terrorizzata. La donna chiede aiuto e il Cid, senza esitare, affronta i cavalieri, due ne uccide e gli altri fuggono. Rodrigo vorrebbe parlare con la donna ma lei non gli risponde e corre disperata dal suo signore morente.

Canto XX
Grande festa nella casa del Cid a Valenza quando giungono i cavalieri che hanno sconfitto i pessimi generi, i conti di Carrione.

Canto XXI
Rodrigo è vecchio e stanco quando viene informato che il suo nemico Bukar sta per attaccare Valenza e prega Dio di avere ancora la forza di respingerlo. Gli appare San Pietro che lo informa che morirà fra trenta giorni ma che per volere di Dio, benché morto, guiderà la sua gente a sconfiggere Bukar.

Canto XXII
Gil Diaz, compagno del Cid, esegue le sue ultime volontà imbalsamando il cadavere. Dopo dodici giorni Bukar attacca Valenza. Il cadavere del Cid viene legato su Babieca con una struttura di tavole che lo sorregge dando l'illusione che sia vivo. Tutta l'armata del Cid scende in campo con il suo comandante ritto sul suo cavallo con la spada in pugno e questa vista mette paura, Alvar Fañez attacca per primo e assalta un manipolo di amazzoni nemiche facendone strage, la battaglia si scatena e i Castigliani mettono in fuga Bukar che si salva su una nave lasciando sul terreno migliaia dei suoi uomini e un ricchissimo bottino.
I cavalieri del Cid proseguono verso la Castiglia per portare la salma al tempio di San Pietro di Cardegna.

Canto XXIII
Durante il trasporto molti rendono omaggio al cadavere imbalsamato del Cid. Ximena non vuole che si chiuda in una bara perché il suo aspetto è così bello e fiero che vuole mostrarlo ancora a chi lo ha amato.
Si uniscono al corteo anche le figlie del Cid con i loro nuovi mariti e il loro seguito. Tutti i parenti convengono alla chiesa di San Pietro e vi giunge anche re Alfonso che rende onore al più nobile dei suoi cavalieri al quale ordina di non dare subito sepoltura e il cadavere di Rodrigo viene posto di fronte all'altare con Tizona nella mano e vi resterà per dieci anni.

Canto XXIV
Il corpo imbalsamato del Cid rimane esposto in San Pietro in Cardegna per sette anni (la differenza con i dieci anni del canto precedente è certamente un errore di trascrizione). Un giorno un Giudeo si trova solo nel tempio ed ha la curiosità di toccare la barba del Cid (si diceva che nessuno aveva mai osato farlo quando era vivo) ma appena allunga la mano il Cid accenna a sguainare la spada. Il Giudeo sviene per lo spavento e quando rinviene racconta a tutti la sua esperienza e si converte al cristianesimo.