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Indro Montanelli



Indro Montanelli nacque a Fucecchio (Firenze) il 22 aprile 1909. Trascorse l'infanzia a Fucecchio soffrendo di depressione e forse di disturbo bipolare.
Il padre, preside scolastico, fu trasferito per lavoro a Rieti dove Indro frequentò il liceo classico diplomandosi nel 1925. Nel 1930 si laureò in giurisprudenza a Firenze, nel 1932 ancora a Firenze ottenne la seconda laurea in scienze politiche.
Negli anni trenta iniziò la sua attività giornalistica collaborando con la rivista Il frontespizio di Piero Bargellini e con L'Universale di Berto Ricci.
Nel 1934 si recò a Parigi dove scrisse cronaca nera sul Paris-Soir che in seguito lo mandò come inviato in Norvegia e in Canada.
Divenne quindi collaboratore della United Press di New York senza interrompere i rapporti con Paris-Soir.
Nel 1935 si arruolò come volontario nell'invasione dell'Etiopia ma dopo pochi mesi fu ferito e tolto dal fronte, nel 1936 fu assegnato all'ufficio stampa e propaganda.
Tornò in Italia nel 1936, nel 1937 divenne amico di Leo Longanesi e dopo dopo partì come corrispondente del Messaggero per la guerra civile in Spagna.
Rientrato in Italia fu cancellato dall'albo dei giornalisti dal partito fascista che non aveva gradito alcuni suoi articoli. Per evitare conseguenze si trasferì in Estonia fino al 1938. Al suo ritorno Ugo Ojetti lo presentò a Aldo Borelli direttore del Corriere della Sera che lo nominò redattore viaggiante e in novembre lo inviò a Tirana in vista dell'invasione italiana dell'Albania.
Durante la seconda guerra mondiale Montanelli lavorò sui fronti di guerra in Polonia, Estonia, Finlandia, Norvegia e nel 1940 fu nominato inviato di guerra del Corriere.
Dopo la dichiarazione di guerra di Mussolini si recò in Francia e più volte nei Balcani. Il 5 febbraio 1944 fu arrestato insieme alla moglie per aver pubblicato articoli contrari al fascismo. Condannato a morte fu detenuto a Gallarate e poi a San Vittore fino a luglio quando alla vigilia dell'esecuzione fu fatto evadere con l'aiuto del Comitato di Liberazione Nazionale e di molti influenti conoscenti. Riparò in Svizzera e vi rimase fino alla fine della guerra.
Dopo la guerra Montanelli, che era stato epurato dal Corriere per sospetto di connivenza con la repubblica di Salò, diresse la Domenica del Corriere fino al 1946 quando tornò nei ruoli del Corriere e fu reintegrato nell'albo dei giornalisti.
Negli anni cinquanta collaborò con la nuova casa editrice Longanesi e fu fra i fondatori del settimanale Il Borghese.
Sul finire del decennio iniziò la sua attività di storico con il volume Storia di Roma del 1957 e con Storia dei Greci del 1959.
Nel 1962 pubblicò un'inchiesta sull'ENI e su Enrico Mattei. Nel 1968 svolse un'importante inchiesta sui danni che l'industrializzazione di Porto Marghera cominciava ad arrecare a Venezia.
Nel 1972 il cambiamento al vertice del Corriere della Sera e la conseguente sterzata a sinistra deteriorarono i rapporti del giornale con Montanelli e suscitarono polemiche che si conclusero nel 1973 con le dimissioni del giornalista. Da allora Montanelli collaborò con il quotidiano La Stampa fino al 21 aprile 1974.
Il 25 giugno 1974 uscì il primo numero de Il Giornale fondato da Montanelli e dai suoi più fedeli collaboratori, molti dei quali provenienti dal Corriere.
Nel 1976 Montanelli partecipò per qualche tempo a un notiziario televisivo su Telemontecarlo ma l'emittente fu oscurata per presunta illegalità su istanza di Eugenio Scalfari.
Il 2 giugno 1977 a Milano fu ferito alle gambe da attentatori delle Brigate Rosse. Anni più tardi, a processo concluso, Montanelli dichiarerà di aver perdonato gli attentatori e di stimarli per essersi pentiti senza tradire i compagni.
Nel 1978, duranbte il sequestro Moro, sostenne la linea della fermezza dello Stato.
Dal 1977 Silvio Berlusconi, allora imprenditore edile, aveva acquistato quote del Giornale e nel 1979 ne divenne socio di maggioranza, la collaborazione con Montanelli durò fino al 1994 quando Berlusconi entrò in politica.
Lasciato il Giornale, Montanelli fondò un nuovo quotidiano, La Voce che malgrado l'inizio incoraggiante e il nutrito staff di giornalisti chiuse la pubblicazione già nel 1995 per insufficienti volumi di vendita.
Tornò a lavorare per il Corriere della Sera curando la rubrica La stanza di Montanelli.
E' del 1996 quello che potrebbe essere definito l'episodio più oscuro e certamente meno onorevole della sua carriera, tentò infatti di giustificare Erich Priebke, uno dei boia delle Fosse Ardeatine, che sarebbe stato fucilato se non avesse eseguito gli ordini che venivano dalla Germania.
Indro Montanelli morì il 22 luglio 2001 a Milano.

Rimangono indiscutibili la sua professionalità di giornalista e la sua padronanza del mezzo di comunicazione, è a nostro avviso meno lodevole la figura di Montanelli polemista che diventa meno credibile quando si professa liberale mentre manifesta posizioni apertamente di destra.
L'interesse di questo sito per Indro Montanelli non va comunque al polemista o alla sua posizione politica ma all'egregio storico e divulgatore che ha fornito con la sua Storia d'Italia una narrazione della storia del nostro paese difficilmente raggiungibile per chiarezza espositiva, correttezza storica e godibilità della lettura.
Non poche delle pagine del nostro sito traggono materiale e idee dall'opera dello storico Montanelli alla cui memoria va la nostra ammirazione e la nostra gratitudine.
s.u.


I volumi della storia d'Italia (elenco tratto da Wikipedia)
L'Italia dei secoli bui. Il Medio Evo sino al Mille
L'Italia dei Comuni. Il Medio Evo dal 1000 al 1250
L'Italia dei secoli d'oro. Il Medio Evo dal 1250 al 1492
L'Italia della Controriforma (1492-1600)
L'Italia del Seicento (1600-1700)
L'Italia del Settecento (1700-1789)
L'Italia giacobina e carbonara (1789-1831)
L'Italia del Risorgimento (1831-1861)
L'Italia dei Notabili (1861-1900)
L'Italia di Giolitti (1900-1920)
L'Italia in camicia nera (1919-3 gennaio 1925)
L'Italia littoria (1925-1936)
L'Italia dell'Asse (1936-10 giugno 1940)
L'Italia della disfatta (10 giugno 1940-8 settembre 1943)
L'Italia della guerra civile (8 settembre 1943-9 maggio 1946)
L'Italia della Repubblica (2 giugno 1946-18 aprile 1948)
L'Italia del miracolo (14 luglio 1948-19 agosto 1954)
L'Italia dei due Giovanni (1955-1965)
L'Italia degli anni di piombo (1965-1978)
L'Italia degli anni di fango (1978-1993)
L'Italia di Berlusconi (1993-1995)
L'Italia dell'Ulivo (1995-1997)



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