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Carlo Aretino



Carlo Marsuppini detto Carlo Aretino nacque intorno al 1398 ad Arezzo o a Genova (le fonti non sono concordi) rispettivamente città di origine del padre e della madre.
Il padre Gregorio di Domenico di Minuccio trascorse diversi anni a Genova come funzionario del governo francese e quando i Francesi furono cacciati dalla rivolta del 1409 si trasferì a Firenze con la famiglia.
A Firenze Carlo completò gli studi presso Guarino Veronese e divenne amico di Niccolò Niccoli e Ambrogio Traversari che lo introdussero nell'ambiente dei Medici.
Fu precettore di Piero e di Giovenni de' Medici figli di Cosimo e insegnò greco e retorica presso lo studio fiorentino. Nel 1431, insieme al Niccoli, accompagnò Piero de' Medici a Roma in visita al nuovo papa Eugenio IV.
Fu in dura polemica con Francesco Filelfo e in rapporti amichevoli con Lorenzo Valla che volle il giudizio suo, di Niccoli e di Leonardo Bruni prima di pubblicare il De Vero Bono.
Nel 1444 ebbe la carica di Cancelliere della Repubblica Fiorentina succedendo a Leonardo Bruni, carica che gli fu rinnovata annualmente fino alla morte. Carlo Marsuppini curò più la cultura ed il prestigio del governo mediceo che non la pollitica, anche quando dal 31 gennaio 1453 anche la Seconda Cancelleria passò sotto la sua resposabilità.
Morì a Firenze il 24 aprile 1453 e fu sepolto con grandi onori nella chiesa di Santa Croce dove anni dopo Desiderio da Settignano realizzò il suo monumento funebre.
La Cancelleria Fiorentina fu affidata pochi giorni dopo a Poggio Bracciolini.
La produzione letteraria di Carlo Aretino fu limitata, ci rimangono alcune elegie, una consolatoria a Cosimo e Lorenzo de Medici per la morte della madre e alcune lettere.
Nel 1429 tradusse il poemetto pseudoomerico Batracomiomachia.
Su richiesta del papa Niccolò V tradusse il primo ed il nono libro dell'Iliade in versi latini. Nella lettera con cui presentò il lavoro al pontefice spiegava il metodo usato per ottenere risultati stilisticamente aderenti all'originale.


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