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Lega Corinzia



La costituzione della Lega Corinzia fu un'operazione politica e strategica voluta dal re di Macedonia Filippo II che la impose a tutte le città della Grecia nel 338 a.C. dopo averle sconfitte nella battaglia di Cheronea.
Lo scopo che Filippo si prefiggeva era quello di mantenere fra loro in armonia le poleis lasciandole godere di autonomia nella normale amministrazione ma nello stesso tempo di esercitare l'egemonia sui confederati come in passato avevano fatto Atene o Sparta nei confronti dei loro alleati.
Filippo instaurò regimi oligarchici filomacedoni nelle singole città e fra i vincoli imposti dalla Lega era la proibizione di cambiare forma di governo. Un sinedrio composto da rappresentanti delle città aderenti gestiva gli affari ordinari e amministrava la giustizia riunendosi in sedute periodiche mentre soltanto il re poteva convocare riunioni straordinarie per decidere su affari particolari, generalmente di natura militare.
Le città confederate erano tenute a mettere a doisposizione del re un corposo confingente militare, risorsa che Alessandro impiegò ampiamente per le sue imprese.
Filippo fu assassinato nel 336 e parte dei confederati cercò di non riconoscere la supremazia a Alessandro ma questi ristabilì il controllo con una spedizione contro i ribelli, in particolare Atene e Tebe.
La Lega Corinzia fu sempre percepita dai Greci come un'imposizione e si sciolse subito dopo la morte di Alessandro.


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