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Ducato di Parma e Piacenza
Il ducato di
Parma
e
Piacenza
fu istituito nel
1545
dal papa
Paolo III (Alessandro Farnese)
che ne investì il figlio
Pier Luigi
enucleando le due città dallo
Stato Pontificio
in cambio di Nepi e
Camerino
e di un tributo annuo di 9.000 ducati.
E' stato scritto che con questa operazione il papa, al di là del nepotismo, voleva mettere al riparo dalla conquista spagnola gli ultimi domini della Chiesa in
Emilia
. In effetti il nuovo duca si preoccupò subito di fortificare
Parma
e
Piacenza
ma fu malvisto dalla nobiltà locale e fu assassinato nel
1547
dopo due soli anni di regno.
Ottavio, figlio di
Pier Luigi
e genero dell'imperatore
Carlo V
, emanò nuove leggi per il ducato, sopravvisse a una congiura del
1582
e riuscì a rimanere sul trono con relativa tranquillità fino alla morte avvenuta nel
1586
.
Suo figlio
Alessandro
fu uno dei più importanti condottieri del suo tempo, militò a lungo per la
Spagna
al comando dell'armata delle
Fiandre
e quando il padre morì preferì delegare il governo del ducato al figlio Ranuccio I. Questi promosse grandi opere come il teatro Farnese e il palazzo della Pilotta a
Parma
, fondò il Collegio dei Nobili, emanò le costituzioni del
1584
.
Oggetto di una congiura nel
1611
la represse l'anno successivo mandandone al patibolo gli ispiratori Sanvitale, Torelli e Barbara Sanseverino.
Il successore di Ranuccio fu Odoardo sotto la reggenza dello zio cardinale Odoardo Farnese, seguì Ranuccio II che regnò per quarantotto anni ma portò lo stato alla crisi finanziaria per le eccessive spese della corte.
Francesco fu un saggio amministratore e regnò con giustizia, morì senza figli lasciando il ducato al fratello Antonio, buono ma debole, che morì nel
1731
e fu l'ultimo dei duchi Farnese.
Nel
1732
il ducato passò a
don Carlo di Borbone
, primogenito di Filippo V di Spagna. Nel
1738
con il trattato di
Vienna
il ducato fu trasferito agli
Austriaci
dopo la rinuncia di
Carlo
che aveva preferito il
Regno di Napoli
.
Il 15 ottobre
1748
il trattato di Aquisgrana sancì il ritorno del ducato ai
Borbone
nella persona dell'infante Don Filippo figlio di Filippo II e di Elisabetta Farnese con la clausola che se Don Filippo avesse ottenuto il trono di
Spagna
o quello delle Due Sicilie il ducato sarebbe tornato agli
Asburgo
.
Filippo fu governante illuminato fino alla morte (18 luglio
1765
); per il figlio
Ferdinando
ancora adolescente governò il ministro Guglielmo du TIllot fino al
1771
.
Nonostanti gli esosi tributi e la cessione di molte preziose opere d'arte,
Ferdinando
non riuscì ad evitare che
Napoleone
lo privasse del ducato. Gli fu offerta in cambio la
Toscana
ma
Ferdinando
non accettò. La
Toscana
fu temporaneamente assegnata al figlio Ludovico che ne fu privato dopo la morte del padre. Ferdinando morì nel
1802
e il ducato fu amministrato da funzionari francesi.,
Caduto
Napoleone
, il congresso di
Vienna
del
1815
assegnò
Parma
,
Piacenza
e Guastalla a Maria Luisa imperatrice dei Francesi. Maria Luisa governò con moderazione, morì nel
1847
e in forza di precedenti trattati il ducato andò a Carlo Lodovico di Borbone che dal
1824
era duca di
Lucca
e che fu duca di
Parma
e
Piacenza
come Carlo II.
Carlo II fu costretto ad allontanarsi da un'insurrezione nel
1848
e a abdicare nel
1849
in favore del figliio Carlo III che ottenne ufficialmente il titolo a
Londra
il 20 marzo
1849
ma due giorni dopo truppe piemontesi occupavano
Parma
agli ordini del generale La Marmora.
Carlo III entrò in città il 29 maggio
1849
e procedette a una spietata repressione con la conseguenza di morire assassinato il 26 marzo
1854
.
Il ducato fu retto dalla vedova Maria Luisa di Borbone in nome del figlio Roberto I fino al
1859
ma dopo la battaglia di Magenta la reggente lasciò il ducato e si procedette all'annessione al
Piemonte
come i Parmigiani richiedevano da tempo.
L'annessione definitiva per plebiscito al Regno di Sardegna fu dichiarata l'8 marzo
1860
.
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