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Marco Giunio Bruto
Roma
85 a.C.
-
Filippi
42 a.C.
Era figlio di
Marco Giunio Bruto
(
tribuno della plebe
nell'
83 a.C.
) e di
Servilia
, sorellastra di
Catone
. Fu uno degli organizzatori della congiura che portò alla morte di
Cesare
.
Rimasto orfano molto presto del padre ucciso nel
78 a.C.
per ordine di
Pompeo
, studiò ad
Atene
quindi completo la sua formazione con lo zio
Catone Uticense
il quale gli trasmise sentimenti aristocratici ben diversi dalla politica democratica tradizionalmente seguita dalla famiglia dei Giuni.
Nel
60 a.C.
Bruto fu adottato da un Quinto Servilio Cepione parente della madre, quindi seguì
Catone
, che aveva ricevuto l'incarico di organizzare in provincia l'isola di
Cipro
, ed assolse compiti amministrativi.
Nel
53 a.C.
fu
questore
in
Cilicia
.
Pur avendo appoggiato
Pompeo
, Bruto fu perdonato da
Cesare
che lo nominò governatore della
Gallia Cisalpina
nel
46 a.C.
e
pretore
nel
44 a.C.
Poiché
Cesare
aveva avuto una relazione con
Servilia
si diffuse la diceria, mai comprovata, che Bruto fosse suo figlio.
Fino alla battaglia di
Munda
ed oltre, Bruto si mostrò favorevole a
Cesare
e non è chiaro cosa lo spinse a partecipare alla congiura e a diventarne uno dei capi. Un'ipotesi è che si fosse illuso che
Cesare
, una volta sconfitto
Pompeo
avrebbe restaurato la Repubblica, proprio come si illuse che eliminando il dittatore la situazione politica di
Roma
sarebbe tornata quella di un tempo.
Dopo l'uccisione di
Cesare
Bruto si unì a
Cassio Longino
per fronteggiare
Ottaviano
e
Marco Antonio
.
Il senato cercò una soluzione di compromesso non perseguitando i cesaricidi ma ciò non piacque al popolo e Bruto e
Cassio
dovettero lasciare
Roma
.
Marco Antonio
prese ad acquisire sempre maggiore potenza, impadronendosi dell'eredità di
Cesare
, della
Gallia Cisalpina
(che tolse a
Decimo Bruto
), e di varie legioni. La tensione fra i congiurati e
Antonio
crebbe rapidamente e nell'estate del
43 a.C.
Bruto e
Cassio
partirono per l'oriente per prepararsi a combattere.
Nel
43 a.C.
catturò
Gaio Antonio
, fratello di
Marco Antonio
, impedendogli di prendere possesso della
Macedonia
e dopo qualche tempo lo fece uccidere.
Divenuto console,
Ottaviano
fece abolire l'impunità concessa agli uccisori di
Cesare
e li fece condannare all'esilio ed alla confisca dei beni.
Bruto e
Cassio
reclutarono in
Asia
un grande esercito finanziandolo con i prelievi straordinari operati sulle province orientali, nonostante ciò le forze del
secondo triumvirato
prevalsero e, sconfitto a
Filippi
, Bruto si uccise nel novembre del
42 a.C.
Bruto era un uomo colto, studioso di filosofia ed autore di opere retoriche per le quali i suoi contemporanei lo consideravano il miglior rappresentante dell'atticismo (opere perdute).
Politicamente era un sincero repubblicano che auspicava la restaurazione non violenta della repubblica.
Riferimenti letteratura:
Cicerone - Filippiche
Ottaviano Augusto - Res Gestae
Velleio Patercolo - Storia romana
Seneca - Consolazione a Elvia
Svetonio - Vita dei Cesari
Plutarco - Alessandro e Cesare
Plutarco - Demostene e Cicerone
Plutarco - Vite di Demetrio e Antonio
Valerio Massimo - Fatti e detti memorabili
Flavio Eutropio - Compendio della Storia di Roma
Giovanni Zonara - Storia del mondo
Divina Commedia - Inferno
William Shakespeare - Giulio Cesare
Vedi anche:
Cronologia dei magistrati romani
Riferimenti Genealogici
Padre:
Marco Giunio Bruto
Madre:
Servilia
Fratelli e sorelle:
Giunia Terzia
Giunia Seconda
Indice sezione