Nel 241 a.C., quando Agide IV re di Sparta fu processato e condannato a morte per volontà dell'altro re Leonida e dell'aristocrazia che sarebbe stata lesa dalle sue proposte di ridistribuzione delle terre, il coordinatore delle operazioni per l'esecuzione fu l'eforo Anfare che in passato era stato amico del condannato.
Attirò con l'inganno anche Agesistrata ed Archidamia, rispettivamente madre e nonna di Agide e le fece impiccare insieme ad Agide. La condanna fece profonda impressione nella popolazione anche perché era la prima volta che un re spartano veniva ucciso in città, inoltre il gratuito coinvolgimento delle due donne suscitò indignazione.
Plutarco racconta i particolari di questi eventi ma non dice quale fu il successivo destino di Anfare.