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Aspasia



Nata e educata a Mileto, si trasferì a Atene dove insegnò eloquenza e fu al centro di un circolo di intellettuali frequentato, fra gli altri, da Socrate.
Stando a Plutarco, Aspasia era dotata di grande cultura ed eleganza, qualità che la rendevano ammirata dalle donne di Atene, molte delle quali frequentavano le sue lezioni e il suo salotto. Si diceva però che conducesse vita dissoluta e che fosse tenutaria di un bordello.
Fu amante di Pericle che venne molto criticato per questa relazione e si disse, racconta ancora Plutarco, che quando gli abitanti di Samo attaccarono Mileto, Pericle mosse loro guerra per far cosa gradita ad Aspasia.
I suoi rapporti con Pericle la esposero alle insidie degli avversari di lui, fu infatti processata per lenocinio (per il presunto bordello, appunto) e per eresia, sembra che questa seconda accusa derivasse dalle dottrine filosofiche ioniche delle quali Aspasia parlava nelle sue lezioni. Per eresia furono contemporaneamente accusati Anassagora, maestro ed amico di Pericle e lo scultore Fidia. Pericle salvò Anassagora allontanandolo dalla città e fece assolvere Aspasia commuovendo i giudici con la sua eloquenza, ma non riuscì a salvare Fidia che fu chiuso in carcere e forse vi morì.
Pericle e Aspasia ebbero un figlio che a causa di un decreto emanato anni prima dallo stesso Pericle non avrebbe potuto avere la cittadinanza ateniese perché uno dei genitori era straniero, ma Pericle riuscì a far abrogare questo decreto e il figlio, Pericle il Giovane, ebbe la cittadinanza e fu stratego, ma nel 407 fu uno dei comandanti condannati dopo la battaglia delle Arginuse.
Dopo la morte di Pericle, Aspasia sposò Lisicle, stratego nel 428-427. Morì in Attica nel 400 circa.


Riferimenti letteratura:
  • Plutarco - Vite di Pericle e Fabio Massimo



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