Figlio di Lucio Cecilio Metello Calvo, forse pretore nel 112 a.C.
Fu propretore in Sicilia e console nel 109 a.C. con Marco Giunio Silano.
Dopo l'insuccesso di Spurio Postumio Albino ottenne il comando della guerra contro Giugurta in Africa. Marciando verso Hippo Regio occupò Vaga. Giunto al fiume Muthul (oggi Oued-en-Namous) si scontrò con Giugurta e Bomilcare. Metello ottenne una vittoria ma fu costretto a cambiare direzione dirigendosi verso sud alla volta di Sicca Veneria e di Zama.
Nella seconda campagna (108 a.C.) assediò Zama senza riuscire ad espugnarla. Aprì quindi con Giugurta delle trattative che non ebbero buon esito, mentre la popolazione di Vaga si era pericolosamente ribellata.
Nella terza campagna (107) marciò contro Thala e Cirta, ma venne sostituito dal suo ex luogotenente Caio Mario. Nel 106 gli fu comunque tributato il trionfo.
Nel 102 a.C. ebbe la censura con Caio Cecilio Metello Caprario e tentò di far espellere dal Senato Appuleio Saturnino, senza riuscirvi. Quando Saturnino nel 100 a.C. divenne tribuno e propose la legge agraria in favore di Mario e dei suoi veterani, Metello preferì andare in esilio a Rodi che prestare il giuramento che tale legge richiedeva.
Nel 99 la reazione oligarchica lo richiamò a Roma, anche grazie al costante interessamento di suo figlio Quinto Metello Pio.
Non abbiamo informazioni sui successivi eventi della sua vita. Morì forse nel 91 a.C

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Riferimenti letteratura:

Velleio Patercolo - Storia romana

Aulo Gellio - Notti Attiche

Plutarco - Vite di Cimone e Lucullo

Plutarco - Pirro e Mario

Appiano di Alessandria - Le guerre civili dei Romani

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Vedi anche:

Cronologia dei magistrati romani