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Palmira



Citata in documenti assiri già dal XX secolo a.C., Palmira (in arabo Tadmur, in aramaico Tadmor) fu un'importante città sorta in un'oasi ricca di sorgenti nel deserto tra l'Eufrate e la Siria.
Nella tradizione biblica fu fortificata (2Cr. 8:4) o fondata (Giuseppe Flavio AI,VIII) dal re Salomone. Acquisì il nome greco di Palmira durante il dominio seleucide.
In età romana fu molto importante per il commercio carovaniero tra l'Oriente e la regione siriana e sotto Tiberio fu annessa alla provincia romana di Siria.
Intorno al 260 il re di Palmira Odenato, alleato dei Romani contro i Persiani, sconfisse questi ultimi sulle rive dell'Eufrate e fu ricompensato dall'imperatore Gallieno con il titolo di imperator e l'incarico di rappresentare in oriente l'impero romano.
Nel 267 Odenato fu ucciso in una congiura probabilmente organizzata dalla moglie Zenobia che prese il potere come reggente in nome del figlio Vaballato, dichiarò indipendente il regno di Palmira e conquistò ampi territori in Mesopotamia, Siria e Asia Minore. Sconfitta nel 272 da Aureliano, Zenobia fu condotta prigioniera a Roma insieme al figlio.
Dopo la sconfitta di Zenobia Palmira decadde rapidamente, fu parzialmente restaurata da Diocleziano poi da Giustiniano. Nel 638 fu conquistata dagli Arabi e nell'VIII secolo fu distrutta nel corso della guerra civile per il califfato.


Riferimenti letteratura:
  • Bibbia - Secondo libro delle Cronache
  • Giuseppe Flavio - Antichità Giudaiche
  • Plinio il Vecchio - Storia Naturale
  • Storia Augusta
  • Francesco Cassini da Perinaldo - Storia di Gerusalemme





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