Famoso atleta del V secolo a.C. originario di Taso. Il suo nome varia nelle fonti tra Teagene e Teogene.
Campione di pugilato e di pancrazio, riportà vittorie nella LXXV Olimpiade (488 a.C.), nelle principali competizioni greche (Giochi Pitici, Nemei, Istmici) e in altri giochi.
Collezionò un tale numero di successi da essere considerato un eroe e meritare un culto nell'isola di Taso.
Secondo un mito ricordato da Pausania, era figlio di Eracle che lo concepì in un amplesso segreto con la moglie di un suo sacerdote. Si raccontava che all'età di nove anni raccolse una statua di bronzo caduta e se ne impadronì finché gli anziani lo convinsero a rimetterla al suo posto.
Partecipò ad una gara di corsa a Ftia e la vinse per soddisfare la sua ambizione di mostrarsi eroico anche nella patria di Achille. Dopo la sua morte, racconta ancora Pausania, una sua statua di bronzo fu colpita più volte da un rivale di Teagene e infine cadde uccidendo l'uomo che la stava oltaggiando. I Tasii la gettarono in mare ma la recuperarono per far terminare una carestia secondo le istruzioni di un oracolo.
Molte erano le statue di Teagene in Grecia, quella di Olimpia era opera dello scultore Glaucia di Egina.

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Riferimenti letteratura:

Pausania - Descrizione della Grecia

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