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Ara Massima



Antichissimo monumento dedicato al culto di Ercole sorse nel 495 a.C. ma secondo alcuni studiosi probabilmente ne esisteva ancora più antico, risalente all'età arcaica. Secondo la leggenda Ercole realizzò l'altare e sacrificò un toro dopo aver sconfitto ed ucciso il mostruoso Caco che gli aveva rubato parte del bestiame di Gerione.
Nel secondo secolo a.C. fu necessario demolire e ricostruire altrove l'Ara Massima e altri monumenti del Foro Boario per consentire opere di bonifica e di contenimento delle piene del Tevere. Nel 64 d.C. l'Ara venne di nuovo distrutta nel grande incendio di Roma e di nuovo ricostruita nei decenni successivi.
Le attività cultuali dell'Ara Massima erano tradizionalmente curate della gentes dei Pinarii e dei Potizi. Questi ultrimi, racconta Livio, nel 312 a.C. delegarono queste incombenze a funzionari pubblici attirando la collera divina e furono puniti con la morte in breve tempo di molti membri della famiglia.
Nel sesto secolo d.C. la struttura e un'adiacente aula porticata furono inglobate nella costruzione della chiesa di Santa Maria in Cosmedin. Alcuni blocchi di tufo visibili nella cripta della chiesa sono quanto rimane dell'Ara Massima.


Riferimenti letteratura:
  • Virgilio - Eneide
  • Ovidio - Fasti
  • Livio - Storia di Roma
  • Dionigi di Alicarnasso - Storia di Roma Antica
  • Macrobio - Saturnali




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