Famiglia fiorentina di parte ghibellina dedita alla mercatura e all'attività bancaria a Firenze, Venezia e in Sicilia.
Documentati dal XII secolo, erano noti e molto ricchi nel XIII. Furono esiliati da Firenze e si dispersero in varie località. Gli Obriachi che si trasferirono a Venezia furono chiamati Embriachi per effetto del dialetto, fondarono una famosa bottega di intagliatori le cui opere in avorio e in osso furono celebri a livello europeo come il grande trittico che si trova nella certosa di Pavia.
Dante colloca nel girone degli usurai un rappresentante degli Obriachi, forse un certo Ciapo o Ciappo, riconoscibile dallo stemma di famiglia (un oca in campo rosso) impresso sulla borsa che porta al collo. Il poeta non ha alcun contatto diretto con questo dannato di cui non dice il nome in modo che sembri rappresentare più l'intera casata che il singolo individuo.

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Riferimenti letteratura:

Divina Commedia - Inferno

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