Figlio del triumviro Marco Antonio e di Fulvia, trascorse l'infanzia a Roma, allevato da Ottavia, sorella di Augusto.
Nel 21 a.C. sposò Marcella, figlia di Marcello e di Ottavia, dalla quale ebbe due figli, Iullio e Lucio.
Nel 13 a.C. ottenne la pretura, nel 10 il consolato e, fra il 7 ed il 6 d.C., fu proconsole d'Asia.
Divenuto amante di Giulia, figlia di Augusto, fu condannato a morte per adulterio e per le sue mire politiche. Si suicidò nel 2 a.C.
Fu autore di versi e di un poema epico dal titolo Diomedeia.
Orazio gli dedicò un'ode.

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Rirerimenti letteratura:

Svetonio - Vite dei Cesari

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Vedi anche:

Cronologia dei magistrati romani

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