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Claudia Quinta



Discendente di Appio Claudio è ricordata da Ovidio nel quarto libro dei Fasti e da Svetonio nella vita di Tiberio.
Ritenuta a torto di facili costumi riuscì a provare la propria castità in modo miracoloso.
Quando una nave portò a Roma per la prima volta la statua di Cibele proveniente dalla Frigia, si incagliò nel Tevere. Claudia pregò la dea di seguirla se la riteneva degnamente pura, quindi prese da sola una fune con la quale si cercava di trainare la nave e la nave docilmente la seguì.
In Fasti V - 155 Claudia Quinta dedica un tempio dalla Bona Dea, protettrice della fecondità e della castità femminile. Decaduto, il tempio sarà ricostruito da Livia, moglie di Augusto.


Riferimenti letteratura:
  • Ovidio - Fasti
  • Cicerone - Pro Caelio
  • Svetonio - Vite dei Cesari
  • Gaio Giulio Solino - Delle cose meravigliose del mondo


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