Membro della famiglia degli Scriboni, fu protagonista di uno dei primi processi per delazione del regno di Tiberio.
Giovane ed ingenuo, fu convinto da alcuni delatori ad interessarsi di arti magiche, con l'illusione di arricchire e di dimostrare di discendere da illustri personaggi. Infine fu denunciato proprio da quanti lo avevano circuito.
Il processo prese fin dall'inizio una direzione chiaramente ostile all'imputato. Fra l'altro Tiberio ordinò che si vendessero gli schiavi di Libone per poterli interrogare senza l'ostacolo di una sentenza del Senato che vietava di usare contro l'imputato la testimonianza dei suoi stessi servi.
Senza aspettare la sentenza, Libone Druso si tolse la vita, ma il processo continuò e si concluse, ovviamente, con una condanna e con la confisca dei beni di Libone che passarono ai suoi delatori.

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Riferimenti letteratura:

Tacito - Annali

Svetonio - Vite dei Cesari

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