Generale e capo del partito aristocratico cartaginese.
In gioventù partecipò in Africa alla prima guerra punica. Pare godesse di grande prestigio e fosse noto per il suo rigore politico e per la determinazione con cui imponeva gravami fiscali ai territori conquistati.
Al termine della prima guerra punica ebbe il compito di trattare con i mercenari che, tornati in Africa, esigevano il pagamento dei loro compensi. Le trattative fallirono e, quando i mercenari si sollevarono sotto la guida di Spendio e Matone, Annone fu incaricato di affrontarli.
Annone, che aveva esperienza di combattimenti contro popolazioni africane ma non contro truppe organizzate, si trovò in difficoltà e il senato decise di affiancargli Amilcare nel comando. Tuttavia fra i due generali sorsero discordia e rivalità ed Annone venne rimosso, ma successivamente fu reintegrato ed i ribelli vennero finalmente sconfitti.
Dopo la vittoria sui mercenari, Annone partecipò a combattimenti contro i Numidi ma venne richiamato in patria per chiarire delle accuse mossegli dai suoi rivali politici. Da allora non partecipò ad altre azioni militari ma continuò un'intensa attività politica, opponendosi sempre ad Amilcare Barca, alla sua famiglia ed al partito democratico.
Anche se gli interventi politici di Annone narrati da Livio sono scarsamente documentabili dal punto di vista storico (un testimone romano infatti non poteva aver assistito a quelle riunioni del governo cartaginese) è certo che Annone fu un fiero oppositore dei Barcidi e che espresse sempre parere negativo sul conferire importanti incarichi ad Amilcare e poi ai suoi figli Annibale e Asdrubale.
Dopo la battaglia di Zama fu fra gli ambasciatori inviati a chiedere la pace a Scipione. Finita la guerra proseguì la sua attività politica ma non abbiamo notizie relative all'epoca ed alle circostanze della sua morte.

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Riferimenti letteratura:

Livio - Storia di Roma

Polibio di Megalopoli - Storie

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Vedi anche:

Prontuario nomi cartaginesi

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