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Porfirio di Tiro



Originario di Tiro, nacque intorno al 234 e si chiamò Malco prima di assumere il nome di Porfirio.
Studiò a Tiro retorica e grammatica e si interessò allo studio della filosofia pitagorica.
Nel 264 si trasferì a Roma, dove divenne discepolo di Plotino del quale adottò la dottrina platonica.
Compose molte opere di filosofia e varia erudizione.
E' nota la sua posizione anticristiana che espresse nell'opera Contro i Cristiani. Per Porfirio, in sintesi, la promessa di perdono e redenzione insita nel Cristianesimo rischia di indurre gli uomini a considerarsi immuni dalle punizioni e, di conseguenza, a compiere ogni sorta di malvagità.
Si occupò di pubblicare l'opera di Plotino (Enneadi) e compose una biografia del suo maestro.
Morì a Roma nel 305.

Le sue principali opere a noi note sono:
- Sull'astinenza dalle carni degli animali
- Isagoge
- Introduzione alle categorie
- Sentenze
- Contro i cristiani
- L'antro delle ninfe
- Lettera a Anebo
- Lettera a Marcella
- Vita di Pitagora
- Commento al Prmenide
- Commento agli Armonici di Tolomeo
- Commento al Timeo
- Sulle immagini
- Sul ritorno dell'anima
- Sul 'conosci te stesso'

Oltre, come si è detto, al lavoro di sistemazione delle Enneadi.



Riferimenti letteratura:
  • Agostino di Ippona - La città di Dio



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