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Ausoni



Antichissimo popolo stanziato nell'età del ferro nella regione litoranea che più tardi i Sanniti denominarono Campania. Le varie denominazioni date loro dai latini (Opici - Obsci - Osci) richiamano il termine Operai, in quanto erano evidentemente considerati dediti per eccellenza ai lavori agricoli. Erano ritenuti dai Greci i precedenti abitatori del Bruzio (Calabria). Il nome del loro paese ebbe una duplice accezione: si chiamò Ausonia in un primo tempo tutta la regione litoranea dalla valle del Sele fino a Sinuessa (Mondragone), in seguito il termine indicava soltanto la regione da Fundi a Cales, comprendendo forse, verso l'interno le città di Ausona, Vescia e Minturno.

Nel suo commento all'Eneide (nota al verso VIII,328), Ettore Paratore cita le fonti antiche che consideravano gli Ausoni autoctoni: Plinio il Vecchio (NH III,95), Eliano, Servio, Favorino, Gellio, Macrobio. Virgilio usa più volte la parola Ausonia riferita all'Italia. In generale si tende a collocare la sede degli Ausoni in Campania o, più ampiamente, nell'Italia meridionale. Nel citato verso dell'Eneide Evandro, parlando ad Enea, nomina gli Ausoni fra le popolazioni avvicendatesi nel Lazio arcaico dopo il mitico regno di Saturno.


Vedi anche:
  • Popolazioni in Italia in età romana

    Riferimenti letteratura:
  • Virgilio - Eneide
  • Livio - Storia di Roma
  • Licofrone - Alessandra
  • Theodor Mommsen - Storia di Roma Antica




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