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Caio Silio



Militare romano, luogotenente di Germanico, comandante dell'esercito romano nella Germania Superiore, alla morte di Augusto (14 d.C.) le sue legioni e quelle della Germania inferiore comandate da Aulo Cecina, si ribellarono avanzando rivendicazioni mentre Germanico si trovava altrove, impegnato nel censimento fiscale delle Gallie.
La ribellione fu sedata da Germanico tramute concessioni ai soldati e i due eserciti continuarono la campagna contro Arminio.
Nl 21 d.C. Silio domò una rivolta in Gallia sollevata dal cittadino romano Giulio Sacroviro che, sobillando gli Edui, aveva raccolto un esercito di quarantamila uomini. Silio comunque riuscì a sconfigggere Sacroviro il quale si uccise per evitare la cattura.
A causa del suo prestigio e dell'amicizia che aveva nutrito per Germanico, Silio divenne inviso al prefetto Seiano il quale, con l'aiuto del console Lucio Visellio Varrone, nel 24 d.C. lo coinvolse in un processo accusandolo di attività sediziose e di connivenza con Sacroviro.
Nel processo fu coinvolta anche la moglie di Silio, Sosia Gallia, sgradita a Tiberio perché amica di Agrippina Maggiore.
Prevedendo che la sentenza sarebbe stata manipolata dai suoi avversari, Silio scelse il suicidio.
Sosia Gallia venne esiliata.


Riferimenti letteratura:
  • Tacito - Annali




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