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Pietro l'Eremita



Monaco francese originario di Amiens in Piccardia, nato intorno al 1050, predicò nella Francia settentrionale e nella Lorena la crociata indetta a Clermont nel 1095 da Urbano II.
Raccolse così una massa di persone, per lo più di infima estrazione sociale e prive di mezzi economici, e se ne mise a capo per condurla verso oriente in quella che fu detta la "Crociata dei Poveri". Durante la marcia si unì a Pietro il borgognone Gualtieri Senza Averi che a sua volta guidava un nutrito gruppo di seguaci inermi e fanatici.
Il viaggio verso la Terra Santa fu una vicenda tragica sia per i "Crociati" completamente privi di organizzazione logistica che marciavano senza approvvigionamenti e spesso senza conoscere la direzione esatta da prendere, sia per le popolazioni delle località attraversate dal corteo che subirono saccheggi, atti di violenza e stupri.
Inoltre, partendo dall'idea che gli Ebrei fossero i principali responsabili della morte di Cristo, i seguaci di Pietro massacrarono i membri delle comunità israelitiche che incontrarono lungo il loro cammino.
Nell'agosto del 1096 la crociata dei poveri raggiunse Costantinopoli, quindi passò in Asia Minore dove si scontrò can i Turchi che ne frcero strage.
Pietro con i pochi seguaci superstiti seguì l'esercito di Goffredo di Buglione fino ad Antiochia, ma fuggì quando i Turchi attaccarono quella città. Più tardi si riunì all'esercito crociato per partecipare alla presa di Gerusalemme.
Fu quindi vicario generale di Gerusalemme conquistata.
Tornato in Francia fondò l'Abbazia di Neumoutier ove morì nel 1115.
Alcuni calendari fiamminghi lo posero fra i santi e collocarono la sua festa, secondo il calendario romano, l'8 luglio.


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