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Genserico



Nato intorno al 389, Genserico era figlio illegittimo del re dei Vandali Godigiselo e fratellastro di Gunderico, divenne re alla morte di questi nel 428.
All'epoca della sua incoronazione i Vandali erano stanziati nella Spagna Meridionale e subivano il pericolo della costante pressione dei Visigoti. Organizzata una flotta adeguata, Genserico guidò la migrazione del suo popolo in Africa.
Combattendo contro l'esercito romano i Vandali avanzarono nell'Africa Settentrionale, conquistarono Ippona e, nel 439, Cartagine.
Infine Valentiniano III riconobbe il regno vandalo in Africa e negli anni successivi Genserico riuscì ad annettere al suo dominio Sicilia, Sardegna, Corsica e Isole Baleari.
Dopo la morte di Valentiniano III Genserico attaccò l'Italia e nel 455 saccheggiò Roma astenendosi da violenze contro la popolazione grazie all'intervento del papa Leone I che lo convinse a limitarsi ad asportare oro e altre ricchezze.
In quell'occasione Genserico prese numerosi ed illustri ostaggi fra i quali la vedova e le figlie di Valentiniano. Una di loro, di nome Eudocia, fu data in moglie ad Unerico, figlio di Genserico.
Nel 468 Genserico vinse definitivamente contro le forze messe in campo dall'impero d'Oriente sconfiggendo la flotta bizantina a Capo Bon e, assicuratosi il controllo della navigazione sul Mediterraneo, concluse nel 474 un trattato di pace con l'imperatore Zenone di Bisanzio.
Morì molto vecchio nel 477, gli successe il figlio Unerico.


Riferimenti letteratura:
  • Ludovico Antonio Muratori - Annali d'Italia dal principio dell'era volgare
  • Giuseppe Cappelletti - Storia della Repubblica di Venezia dal suo principio sino al suo fine


    Vedi anche:
  • Re dei Vandali


  • Indice sezione