Mondovi (Algeria - 1913 - Villeblevine (Francia) 1960

Di famiglia poverissima, riuscì comunque a completare gli studi in Algeri ed intraprese la carriera universitaria che dovette tuttavia interrompere quando si ammalò gravemente di tubercolosi.
Nel 1938 entrò nel giornale anticolonialista Alger Republicain: i suoi reportage furono in seguito raccolti nel volume Cronache 1944-1958 pubblicato nel 1961.
Durante la seconda guerra mondiale si trasferì in Francia dove, collaborando con la resistenza, divenne direttore del giornale clandestino Combat (1943).
A questo periodo risalgono alcune delle sue opere più importanti, come il romanzo Lo Straniero, il saggio Il mito di Sisifo e le commedie Il malinteso e Caligola, opere tutte riferite alle sue riflessioni sull'assurdo e sul nichilismo.
L'inevitabilità della morte priva la vita e l'esperienza individuale di ogni significato, a questa considerazione Camus cerca di opporsi, negli anni successivi alla guerra esplorando le dottrine che definisce "assolute", cioè il Cristianesimo ed il Marxismo, dottrine che egli critica nel saggio L'uomo in rivolta del 1951, proponendo un approccio umanistico che respinga la violenza e si basi sulle doti naturali dell'uomo.
Queste affermazioni lo portarono ad uno scontro polemico con Jean Paul Sartre.
Il 4 gennaio 1960, quando era molto famoso come romanziere e come drammaturgo, Albert Camus morì in un incidente automobilistico.

Opere:

Periodo algerino:
Il rovescio e il dritto - 1937
Nozze - 1938
L'estate - 1954
Cronache - 1961

Periodo francese:
Lo straniero - 1942
Il mito di Sisifo - 1942
Il malinteso - 1944
Caligola - 1944
Stato d'assedio - 1948
I giusti - 1950
La caduta - 1956
Riduzione a commedia di Requiem per una monaca di W. Falkner - 1956
L'esilio e il regno - 1957
Riduzione a commedia di I demoni di Dostoewsckij - 1959
Resistenza, ribellione e morte - 1960

Pubblicati postumi:
Taccuini - 1964
La morte felice - 1971
Scritti giovanili - 1973