Teofilatto dei conti del Tuscolo era figlio del conte Alberico III a sua volta fratello dei pontefici Benedetto VIII e Giovanni XIX.
Alla morte di Giovanni XIX (1032), salì al soglio pontificio come Benedetto IX nonostante fosse giovanissimo con l'evidente appoggio della potente famiglia e senza obiezioni da parte dell'imperatore Corrado II il Salico.
Il suo pontificato, per opinione concorde degli storici, rappresentò uno dei periodi peggiori della Chiesa, un periodo nel quale il comportamento di gran parte del clero e della nobiltà decadde ai più bassi livelli. Infine nel 1044 una rivolta popolare provocata dal pessimo governo della città lo costrinse alla fuga mentre i cardinali facenti capo al partito dei Crescenzi eleggevano l'antipapa Silvestro III.
L'anno successivo Benedetto IX riuscì a rientrare a Roma e a riprendere il potere ma intanto era morto l'imperatore Corrado II il Salico, che si era sempre dimostrato tollerante o indifferente, e gli era succeduto Enrico III che intendeva occuparsi di una concreta riforma della chiesa.
Probabilmente temendo l'intervento di Enrico III, Benedetto IX accettò di ritirarsi 'vendendo' per denaro il pontificato all'arcivescovo Giovanni Graziano Pierleoni che divenne papa con il nome di Gregorio VI.
Enrico III infine intervenne convocando il Concilio di Sutri del 20 dicembre 1046 che depose i due papi e l'antipapa ed elesse Clemente II.
Alla morte di Clemente II (1047), tuttavia, Benedetto IX riuscì a riprendere il potere per la terza volta e lo tenne fino a quando nel luglio 1048 i legati di Enrico III non lo cacciarono imponendo l'elezione di Damaso II.
Benedetto dovette allora ritirarsi nel monastero di Grottaferrata dove morì nel 1050.

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Vedi anche:

Cronologia dei Papi ed Antipapi

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