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Basilisco imperatore



L'unica notizia che abbiamo sulle origini familiari di Basilisco è che era fratello di Verina, moglie dell'imperatore Leone I.
Sposò Elia Zenonis (o Zenonide) di probabile origine isaurica dalla quale ebbe almeno un figlio di nome Marco.
Nel 463 condusse con successo una campagna contro i Bulgari, nel 464 fu nominato comandante per la Tracia e nel 465 ebbe il consolato.
Nel 468 si formò una grande coalizione per attaccare a Cartagine il re dei Vandali Genserico. Le forze coalizzate erano quelle di Leone I, dell'imperatore d'occidente Antemio e del generale Marcellino che governava una parte dell'Illirico in modo quasi indipendente.
Basilisco ebbe il comando della flotta bizantina, si portò nei pressi di Cartagine ed ottenne qualche successo negli scontri con i Vandali che persero molte navi. Tuttavia si lasciò ingannare da Genserico che dopo aver chiesto qualche giorno di tregua per preparare una proposta di pace attaccò improvvisamente di notte e, usando navi incendiarie cariche di materiali infiammabili, distrusse rapidamente la flotta di Basilisco.
A seguito di questa sconfitta anche le forze alleate si ritirarono, Basilisco sostò qualche tempo in Sicilia con Marcellino, quindi rientrò a Costantinopoli dove fu condannato all'esilio evitando più gravi punizioni per intercessione della sorella presso Leone I.
Riconciliatosi con Leone I, nel 471 Basilisco partecipò alla congiura per eliminare il troppo potente magister militum Aspare, quindi represse la conseguente rivolta capeggiata da Teodorico Strabone.
Nel gennaio 474 Leone I morì lasciando il trono al nipote Leone II, figlio di sua figlia Ariadne, e al genero Zenone nominato co-imperatore.
Il piccolo Leone II morì di malattia dopo pochi mesi e Zenone rimase unico imperatore, circostanza non gradita ai parenti di Leone I nè alla popolazione in quanto Zenone era un "barbaro" di origine isaurica.
Verina e Basilisco fecero convogliare il malcontento in una cospirazione ed in una sollevazione popolare con l'aiuto dei generali Illo e Armazio e di Teodorico Strabone che, dopo la ribellione, era entrato nei ranghi militari dell'impero.
Zenone fuggì e Basilisco fu incoronato imperatore il 9 gennaio 475.
Nel fuggire Zenone aveva alienato gran parte del tesoro imperiale e trovandosi privo di mezzi Basilisco aumentò fortemente il prelievo fiscale, inoltre commise molti errori politici come appoggiare il monofisismo contrario al credo religioso della maggioranza, o nominare funzionari non graditi dalle classi più alte della popolazione.
Si inimicò la sorella Verina uccidendole l'amante che considerava un rivale per il potere e perse rapidamente l'amicizia di quanti lo avevano elevato al trono.
Per preparare la riscossa, Zenone si era stabilito in una fortezza in Isauria e Basilisco mandò ad assediarlo il generale Illo, già suo sostenitore. Ma Illo era isaurico come Zenone e non aveva tollerato la strage di Isaurici residenti a Costantinopoli che Basilisco aveva permesso quando era stato incoronato, quindi si ribellò e passò a Zenone.
Altrettanto fece Armazio, comandante di un altro esercito, e la situazione fu capovolta. Zenone rientrò a Costantinopoli nell'agosto 476 accolto dal senato. Basilisco e la sua famiglia furono imprigionati in Cappadocia e lasciati morire di fame.


Riferimenti letteratura:
  • Ludovico Antonio Muratori - Annali d'Italia dal principio dell'era volgare


    Vedi anche:
  • Cronologia degli Imperatori di Bisanzio





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