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Gian Giorgio Trissino dal Vello d'Oro



Membro della nobiltà veneta, nacque a Vicenza l'8 luglio 1478.
Svolse i suoi studi umanistici a Milano e a Ferrara. Raccolse nella sua villa vicentina gli intellettuali della regione fra cui Andrea Palladio del quale fu intimo amico.
Esiliato da Vicenza per aver sostenuto la politica dell'imperatore Massimiliano, visse a Venezia e a Firenze stabilendosi infine a Roma dove ricevette incarichi di natura diplomatica da Leone X, Clemente VII, Paolo III.
Morì a Roma l'8 dicembre 1550.

Fu autore di un trattato intitolato Poetica nel quale, riferendosi ad Aristotele, propose una catalogazione di tutti gli stili letterari.
Compose la tragedia Sofonisba, la commedia I simillimi liberamente tratta da Plauto, Rime volgari e il poema L'Italia liberata dai Goti. Tradusse il De vulgari eloquentia di Dante Alighieri.
Nel dialogo Il castellano sostenne una riforma linguistica che includesse elementi dialettali della varie regioni italiane. Propose inoltre di rivedere l'alfabeto italiano introducendo alcune lettere di origine greca per meglio rappresentare i suoi delle vocali e delle consonanti.


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