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Ariberto di Intimiano



Di nobile famiglia, nacque a Intimiano, presso Cantù, intorno al 975. Fu consacrato vescovo di Milano nel 1018 e divenne uno dei più potenti signori di Italia, personaggio di grande rilievo nelle vicende politiche del tempo.
Legato di Enrico II, ne sostenne il successore Corrado II il Salico che incoronò re di Italia nel 1024 a Milano e propose per l'incoronazione imperiale a Roma nel 1026.
Fu dura la reazione dei valvassori che si ribellarono costringendo Corrado ad emanare una legge che stabilisse ereditarietà anche dei feudi minori (1037).
Ariberto fu dichiarato decaduto ed il papa Benedetto IX lo scomunicò mentre i signori di Italia gli muovevano guerra.
Ariberto si schierò contro Corrado II quando questo pretese di interferire nelle vicende cittadine fino ad assediare Milano, sia pur senza successo, nel 1037 e nel 1039. Vuole la leggenda che in occasione di questi assedi Ariberto istituì il carroccio come simbolo dell'esercito milanese.
La morte di Corrado II (1040) gli permise di riconciliarsi con il suo successore Enrico III ottenendo dal papa Benedetto IX la revoca della scomunica che lo aveva colpito nel 1038, ma la rivolta anti nobiliare capitanata da Lanzone cacciò Ariberto che riuscì a rientrare a Milano solo due anni dopo in seguito ad un lungo ed inutile assedio: Milano si avviava ormai all'indipendenza comunale.
Ariberto morì a Milano nel 1045.


Riferimenti letteratura:
  • Ludovico Antonio Muratori - Annali d'Italia dal principio dell'era volgare




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