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Museo di Efeso



Poeta greco di dubbia storicità, figlio di Antifemo e di Selene, discendeva in linea paterna da Cercione, il brigante ucciso da Teseo.
Originario della Tracia, dimorò in Beozia sull'Elicona, poi in Attica dove morì.
Allievo di Orfeo è nella tradizione classica il padre della poesia. In vari autori, fra i quali Platone e Pausania, Museo, con suo figlio Eumolpo, compare come il primo cantore di Demetra e dei misteri eleusini.
Gli si attribuivano diversi scritti epici, una Teogonia, Sfera, Oracoli, Iniziazioni e Purificazioni, avvertimenti al figlio Eumolpo e vari inni religiosi.
Clemente Alessandrino indica casi di plagio della poesia di Museo in Eugammone di Cirene, Omero ed Esiodo, mentre Pausania considera spurie tutte le opere attribuitegli ad eccezione di un paio di inni.
A Museo si attribuivano l'invenzione dell'alfabeto e dell'esametro dattilico.
Nel sesto libro dell'Eneide (667) l'ombra di Museo compare nei Campi Elisi dove, interrogato dalla Sibilla, indica ad Enea il luogo di incontro con Anchise.
Diogene Laerzio, che lo dice figlio di Eumolpo, gli attribuisce Teogonia e Sfera ed il concetto che il tutto provenga dall'uno ed in esso si risolva.


Riferimenti letteratura:
  • Virgilio - Eneide
  • Diodoro Siculo - Biblioteca storica
  • Diogene Laerzio - Vite dei filosofi
  • Pausania - Descrizione della Grecia





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