Figlio di Deione e di Diomeda.
Re della città di Filace, in Tessaglia.
Fece imprigionare Melampo che aveva tentato di rubargli il bestiame per darlo al re di Pilo Neleo (si trattava di una gara nuziale alla quale Melampo partecipava per conto del fratello Biante innamorato di Pero, figlia di Neleo).
Dotato di prodigiose capacità divinatorie, Melampo conquistò la fiducia di Filaco e venne liberato.
Ificlo, figlio di Filaco, era impotente. Melampo, grazie alla sua capacità di intendere il linguaggio degli animali, seppe dagli avvoltoi che l'impotenza del giovane era dovuta alla paura provata quando, bambino, aveva assistito ad un sacrificio offerto dal padre. Melampo ritrovò il coltello usato in quel sacrificio e con la ruggine della lama preparò un farmaco che guarì il principe. Riconoscente, Filaco premiò Melampo con i buoi che aveva tentato di rubare.
In un racconto al quale fa riferimento Pausania (X, VIII, 4), Filaco mise in fuga i Persiani che avevano invaso la Tessaglia e minacciavano Delfi.
Ancora in Pausania (X, XXIV, 3) si legge che lo spettro di Filaco, insieme a quelli di altri eroi, apparve durante una battaglia contro i Celti invasori.

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Riferimenti letteratura:

Pseudo-Apollodoro - Biblioteca

Pausania - Descrizione della Grecia

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