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Proteo



Divinità marina, figlio di Oceano e Teti, custode delle greggi di Posidone, vaticinatore delle sorti future, capace di trasformarsi nelle più varie forme.
In Omero (Odissea 4) Proteo è presentato come una divinità o un demone marino. Viene catturato da Menelao mentre pascola il suo gregge di foche, e costretto a predire il futuro.
In altre versioni è re di Menfi, in Egitto. Quando Paride ed Elena, in fuga, rifugiano presso di lui egli trattiene Elena mandando con Paride solo un'immagine di lei creata magicamente. Dopo la caduta di Troia Menelao raggiunge in Egitto la vera Elena e la riporta in patria. Nell'Elena di Euripide ( e forse nella perduta 'Proteo' di Eschilo) aveva sposato la nereide Psamate.

Diodoro Siculo, che lo considera un faraone (forse Setnakhte iniziatore della XX dinasia) razionalizza la leggenda delle capacità di metamorfosi di Proteo supponendo che sia nata dall'usanza dei faraoni di adornarsi di pelli di animali.
Anche Erodoto considera Proteo un faraone e lo associa alle vicende del ciclo troiano: dopo aver rapito Elena, Paride fu spinto dai venti sulla costa egiziana e qui alcuni suoi servi denunciarono al faraone il rapimento. Proteo, indignato per l'empietà di Paride, gli avrebbe sequestrato Elena e le ricchezze rubate per restituirle a Menelao. Erodoto sostiene che Omero, pur conoscendo questa versione, la trascurò perché poco coerente con la trama dell'Iliade e cita alcuni versi omerici nei quali si parla di una tappa di Paride in Egitto prima del rientro a Troia. Secondo la citata versione del mito, i Greci espugnarono Troia perché non vollero credere che Elena si trovasse in Egitto e solo dopo la caduta della città Menelao si decise a recuperare la moglie presso Proteo.
Nell'Alessandra di Licofrone Cassandra prevede che Proteo toglierà Elena a Paride perché sdegnato per la violazione delle leggi dell'ospitalità da parte del principe troiano. Nello stesso brano si parla di un viaggio compiuto da Proteo dalla Tracia all'Egitto scavando un cunicolo sotto il fondo del mare per chiedere aiuto al padre contro i figli che usavano uccidere i propri ospiti.

Nel proemio delle Dionisiache il poeta Nonno di Panopoli elegge Proteo a nume tutelare del suo poema dichiarando che trarrà ispirazione dalle mutazioni di Proteo per il racconto delle molteplici vicende di Dioniso.


Riferimenti letteratura:
  • Odissea
  • Euripide - Elena
  • Erodoto - Storie
  • Virgilio - Georgiche
  • Ovidio - Metamorfosi
  • Ovidio - Fasti
  • Igino - Fabulae
  • Diodoro Siculo - Biblioteca storica
  • Luciano di Samosata - Dialoghi marini, degli dei e delle cortigiane
  • Licofrone - Alessandra
  • Nonno di Panopoli - Dionisiache



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