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Figli:
  • Ermenegildo
  • Leovigildo o Levigildo



    Fratello di Atanagildo e di Liuva I. Dopo la morte di Atanagildo (568) Leovigildo e Liuva I condivisero il potere nel regno visigoto, a Leovigildo toccarono i territori della Penisola Iberica mentre Liuva governò sui domini visigoti oltre i Pirenei (Settimania).
    Leovigildo ampliò il suo regno sottraendo agli Svevi alcune regioni nordoccidentali della Spagna, attaccò quindi anche le province bizantine nonostante l'atto di sottomissione che aveva fatto agli inizi del sui regno nei confronti dell'imperatore Giustino II.
    Nel 573 Liuva I morì e Leovigildo riunificò il regno ma poco dopo dovette affrontare e reprimere la ribellione dei nobili di diverse province che gli erano contrari.
    Conquistò territori in Galizia ed in Andalusia e continuò a combattere contro i residui insediamenti romani nella Penisola Iberica mentre il figlio Recaredo domava nuove ribellioni in Catalogna, Settimania ed altrove.
    Il primogenito di Leovigildo, Ermenegildo sposò nel 579 la principessa franca Ingunde, figlia del re di Austrasia Sigeberto I e di Brunechilde. Questo matrimonio creò una crisi nella famiglia reale visigota perché Ingunde era cattolica osservante mentre Gosvinda, seconda moglie di Leovigildo, era di fede ariana.
    Gosvinda era la madre di Brunechilde, nata dal suo primo matrimonio con Atanagildo, quindi era nonna in linea materna di Ingunde.
    I rapporti fra Gosvinda ed Ingunde si fecero presto roventi a causa della diversa religione e rischiarono di provocare incidenti con la famiglia franca di Ingunde, per risolvere la crisi Leovigildo decise di allontanare il figlio e la nuora affidando ad Ermenegildo il compito di governare la provincia di Siviglia.
    A Siviglia, però, Ermenegildo si convertì al Cattolicesimo provocando l'entusiasmo della componente cattolica della popolazione, entusiasmo che presto sfociò in una ribellione contro il monarca ariano. Ermenegildo venne proclamato re dai ribelli. Leovigildo tentò una mediazione pacifica inviando ambasciatori al figlio ed evitando di compiere azioni militari per reprimere l'insurrezione, ma la situazione degenerò e portò ad una serie di persecuzioni ai danni dei Cattolici.
    Nel 581 Leovigildo intervenne contro la provincia basca che si era unita alla ribellione cattolica e l'anno successivo marciò contro la Betica e sconfisse il re svevo Miro che nel frattempo aveva stretto alleanza con Ermenegildo.
    Ermenegildo fuggì da Siviglia ma nel 584 fu arrestato ed esiliato a Valencia, poi a Tarragona dove venne ucciso forse per ordine del padre. Ingunde fuggì dalla Spagna ma fu catturata dai soldati dell'imperatore Maurizio e portata in Sicilia dove morì .
    Nello stesso periodo Leovigildo dichiarò guerra ad Andeca, usurpatore della corona del regno svevo di Galizia, lo sconfisse rapidamente ed incorporò definitivamente la Galizia nel regno visigoto.
    Leovigildo morì nel 586 lasciando il regno al figlio Recaredo I.


    Riferimenti letteratura:
  • Paolo Diacono - Storia dei Longobardi
  • Ludovico Antonio Muratori - Annali d'Italia dal principio dell'era volgare


    Vedi anche:
  • Re dei Visigoti



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