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Riferimenti Genealogici

Genitori:
  • Leovigildo o Levigildo
  • Teodosia
    Matrimoni - Unioni:
  • Ingunde
  • Ermenegildo



    Figlio del re dei Visigoti Levigildo e della sua prima moglie Teodosia.
    Sposò nel 579 la principessa franca Ingunde, figlia di Sigeberto I re di Austrasia e di Brunechilde.
    Ermenegildo e tutti i componenti della sua famiglia erano di fede ariana mentre Ingunde era cattolica. Queste nozze non piacquero a Gosvinda, vedova di Atanagildo e seconda moglie di Levigildo, nonché madre di Brunechilde dunque nonna materna di Ingunde. Gosvinda tentò ogni mezzo per convincere Ingunde a farsi ariana fino a giungere alle minacce e alla violenza. Questa situazione rischiava di creare problemi fra la corte visigota e quella di Austrasia per tanto Levigildo decise di allontanare Ingunde affidando ad Ermenegildo il governo della provincia Betica con sede a Siviglia.
    A Siviglia, tuttavia, probabilmente sollecitato da Ingunde e dall'arcivescovo Leandro, Ermenegildo si convertì al Cattolicesimo.
    La notizia della sua conversione eccitò la ribellione della popolazione cattolica della Betica che proclamò re Ermenegildo il quale accettò la designazione entrando in aperto conflitto con il padre.
    Levigildo tentò una mediazione pacifica inviando ambasciatori al figlio ed evitando di compiere azioni militari per reprimere l'insurrezione ma la situazione degenerò e portò ad una serie di persecuzioni ai danni dei Cattolici.
    Nel 581 Levigildo intervenne contro i Baschi che si erano uniti all'insurrezione e l'anno successivo marciò contro la Betica sconfiggendo il re svevo Miro, alleato di Ermenegildo.
    Nel 582 Levigildo riprese Merida e Caceres, due città che avevano riconosciuto come re Ermenegildo, quindi corruppe le truppe bizantine alleate del figlio ed assediò Siviglia.
    L'assedio durò quasi due anni, infine Ermenegildo che era fuggito a Cordoba accettò di trattare la pace con il fratello Recaredo. Arrestato, Ermenegildo fu costretto a prostrarsi davanti al padre e quindi esiliato prima a Valenzia poi a Tarragona.
    Ingunde fuggì dalla Spagna portando con se il piccolo Atanagildo, figlio suo e di Ermenegildo, ma fu catturata dai soldati dell'imperatore Maurizio e trasferita in Sicilia (secondo Paolo Diacono) o in Africa (secondo altri autori) e vi morì .
    Atanagildo fu condotto a Costantinopoli, Brunechilde e Childeberto II fecero numerosi tentativi diplomatici per liberarlo ma non sappiamo con quale esito ed ignoriamo quale sia stato il destino del bambino.
    L'arcivescovo Leandro venne destituito ed esiliato in Mauretania.
    A Tarragona Ermenegildo venne strettamente sorvegliato e visse da penitente sottoponendosi volontariamente alla flagellazione. Nel 585 rifiutò il ritorno all'arianesimo che gli veniva proposto in cambio della liberazione e venne decapitato (o fatto assassinare) il 13 aprile dello stesso anno.
    Nel 1585 fu canonizzato da papa Sisto V su richiesta del re Filippo II di Spagna. Patrono di Spagna, la sua festa ricorre il 13 aprile.


    Riferimenti letteratura:
  • Paolo Diacono Storia dei Longobardi
  • Ludovico Antonio Muratori - Annali d'Italia dal principio dell'era volgare




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