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Gescone
Generale cartaginese, combattente in
Sicilia
durante la
prima guerra punica
, stratego per la città di Lilibeo. Alla fine della guerra curò il ritorno delle truppe cartaginesi e mercenarie in
Africa
.
Consapevole dei rischi di insubordinazione frazionò il rientro dei mercenari in piccoli gruppi, ma una volta giunti in
Africa
questi venivano concentrati nella città di Sica, non lontana da
Cartagine
.
Come era prevedibile scoppiò un'insurrezione e, nonostante la disponibilità del
senato
cartaginese a soddisfare le richieste dei mercenari questi, contando sulla propria forza ed esperienza militare, continuarono ad accampare pretese sempre più esose.
Gescone, che godeva della simpatia dei mercenari per i comuni trascorsi in
Sicilia
, fu scelto dalle parti come arbitro della contesa.
Gescone trattò con i mercenari ed iniziò la distribuzione del soldo e sarebbe forse riuscito a comporre pacificamente la questione se due agitatori, il campano
Spendio
ed il libico
Matone
, non si fossero adoperati per eccitare ulteriormente gli insorti.
Stando al racconto di
Polibio
, alla prima occasione
Spendio
e
Matone
scatenarono una serie di saccheggi e di atti di violenza ed imprigionarono Gescone ed il suo seguito.
Il libico
Matone
si rivolse ai suoi connazionali proponenendo un'alleanza contro i
Cartaginesi
. I Libici, che erano stati a lungo vessati dal dominio di
Cartagine
per finanziare la guerra contro Roma, aderirono con entusiasmo alla proposta. L'insurrezione dei mercenari diede così inizio a quella che
Polibio
chiama
Guerra Libica
, si era nel 240 a.C.
Il comando delle operazioni venne affidato prima ad
Annone
, che non si dimostrò all'altezza della situazione e che venne sostituito da
Amilcare Barca
.
Annone
venne inviato a sedare la contemporanea rivolta dei mercenari che presidiavano la
Sardegna
, ma le sue truppe passarono al nemico,
Annone
venne ucciso e
Cartagine
perse il suo dominio sulla
Sardegna
.
Con un atteggiamento clemente verso i prigionieri,
Amilcare Barca
riuscì a diminuire la coesione dei ribelli e a mettere in difficoltÃ
Spendio
e
Matone
ma questi, nel timore di perdere il comando della rivolta, passarono a metodi ancora più feroci e Gescone fu orrendamente torturato e trucidato.
La guerra libica, che durò complessivamente tre anni e quattro mesi, si concluse con la vittoria di
Amilcare Barca
presso la città di Leptis e la resa incondizionata dei ribelli e delle città libiche che li avevano sostenui.
Spendio
e
Matone
vennero catturati e giustiziati ma
Cartagine
, già provata duramente dalla
prima guerra punica
, ne uscì tanto indebolita che quando i Romani provocarono incidenti in
Sardegna
preferì rinunciare all'isola pur di non affrontare un nuovo conflitto.
Riferimenti letteratura:
Polibio di
Megalopoli
-
Storie
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