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Giuda Iscariota



Numerose sono le ipotesi sull'etimologia del termine Iscariota il cui significato non è mai stato chiarito con certezza. L'origine potrebbe essere ebraica ed indicare la provenienza dalla città di Keriot-Chezron, oppure aramaica ed in questo caso significherebbe "sicario" con riferimento al gruppo fondamentalista degli Zeloti al quale forse Giuda aveva aderito.
Nel Vangelo si legge che Giuda aveva il compito di gestire il denaro della comunità dei discepoli. Tradì Gesù consegnandolo ai soldati del Sinedrio per un compenso di trenta denari d'argento.
Nel Vangelo secondo Giovanni, durante l'ultima cena, Gesù predice il tradimento e quando Pietro gli chiese chi fosse il traditore rispose "È colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò". E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone. (Gv. 13:26).
Matteo racconta che quando seppe della condanna di Gesù, Giuda si pentì e riportò al tempio il compenso ricevuto ma i sacerdoti Caifa e Anna lo cacciarono, Giuda lanciò contro di loro le monete e corse ad impiccarsi. Con le monete rifiutate da Giuda venne acquistato il "campo del vasaio", destinato alla sepoltura degli stranieri.
Gli Atti degli Apostoli forniscono una versione differente della morte di Giuda:

Giuda comprò un pezzo di terra con i proventi del suo delitto e poi precipitando in avanti si squarciò in mezzo e si sparsero fuori tutte le sue viscere.
La cosa è divenuta così nota a tutti gli abitanti di Gerusalemme, che quel terreno è stato chiamato nella loro lingua Akeldamà, cioè Campo di sangue.
(Atti 1,18-19)


Come si vede qui manca il tema del rimorso che spinge al suicidio mentre la morte sembra provocata da un incidente, o da una punizione divina.
Ancora negli Atti degli Apostoli si legge che, dopo la morte di Gesù, Giuda fu sostituito fra gli Apostoli da San Mattia.

Il bacio di Giuda
Provenienza immagine: dalla rete
Giotto,Il Bacio di Giuda

Mentre parlava ancora, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una gran folla con spade e bastoni, mandata dai sommi sacerdoti e dagli anziani del popolo.
Il traditore aveva dato loro questo segnale dicendo: "Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!".
E subito si avvicinò a Gesù e disse: "Salve, Rabbì!". E lo baciò.
(Mt. 26:47-49)


Provenienza immagine: dalla rete
Caravaggio, La cattura di Cristo
Il bacio che Giuda da a Gesù per segnalarlo ai suoi persecutori è divenuto proverbiale, il termine bacio di Giuda si usa per stigmatizzare un comportamento ipocrita che nasconde un tradimento o comunque un danno imminente.
Molte le rappresentazioni artistiche di questo passo di Matteo, fra le più note quella dipinta da Giotto a Padova nella Cappella degli Scrovegni e La cattura di Cristo di Caravaggio (Galleria Nazionale d'Irlanda, Dublino).


Riferimenti letteratura:
  • Vangelo secondo Matteo
  • Vangelo secondo Marco
  • Vangelo secondo Giovanni
  • Vangelo secondo Luca
  • Eusebio di Cesarea - Storia Ecclesiastica
  • Divina Commedia - Inferno



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