4/vgF0McT6WBi1RPOKg40mK96lk1bJq1dTncfbVzjMYsVgdkLfU3L2ZoQ
Sunelweb
Guida rapida
A
B
C
D
E
F
G
H
I
J
K
L
M
N
O
P
Q
R
S
T
U
V
W
Y
Z
Home
Storia
Storia antica
Storia greca
Biografie
Approfondimenti
Cronologia
Governanti
Atene
Sparta
Tebe
Argo
Corinto
Magna Grecia
Macedonia
Tirannidi
Glossario
Storia romana
Biografie
Approfondimenti
Cronologia
Governanti
Re di Roma
Consoli
Imperatori
Glossario
Storia ebraica
Biografie
Cronologia
Governanti
Giudici di Israele
Re di Israele fino a Salomone
Regno di Israele o di Samaria
Regno di IGiuda
Glossario
Storia della Mesopotamia
Biografie
Cronologia
Glossario
Storia persiana
Biografie
Cronologia
Achemenidi
Glossario
Storia bizantina
Biografie
Cronologia
Imperatori di Bisanzio
Glossario
Storia egiziana
Biografie
Cronologia
Glossario
Storia siriana
Biografie
Cronologia
Dinastia dei Seleucidi
Governatori romani
Glossario
Storia italiana
Biografie
Cronologia
Governanti
Glossario
Storia europea
Storia francese
Biografie
Cronologia
Governanti
Glossario
Storia spagnola
Biografie
Cronologia
Governanti
Glossario
Storia inglese
Biografie
Cronologia
Governanti
Glossario
Storia tedesca e austriaca
Biografie
Cronologia
Sacro Romano Impero
Glossario
Storia altri Paesi Europei
Belgio
Danimarca
Polonia
Portogallo
Ungheria
Storia della Chiesa
Biografie
Cronologia
Papi e Antipapi
Glossario
Pagine tematiche
Cronologia generale
Governanti
Famiglie
CittÃ
Guerre
Popolazioni
Letteratura
Letteratura greca
Letteratura latina
Letteratura italiana
Letteratura spagnola
Letteratura francese
Letteratura inglese
Letteratura tedesca
Premi letterari
Mitologia
Dei, eroi ed altri personaggi
Le leggende di Tebe
Letteratura e mitologia
Teatro
Indice per autore
Indice per titolo
Cinema
Ricerca
Cronologia
Ricerca
Glossario
Guerre Sannitiche
Combattute dai
Romani
contro i
Sanniti
ed i loro alleati, le tre guerre sannitiche per il dominio sull'
Italia
centrale si svolsero nell'arco di mezzo secolo dal
343 a.C.
al
290 a.C.
Prima guerra sannitica
Originari del
Sannio
, regione appenninica fra
Abruzzo
e
Molise
, già nel
quinto secolo
i
Sanniti
si erano mossi verso la
Campania
per disporre di territori più fertili ed avevano occupato le città di
Cuma
e di
Capua
. Quanti erano rimasti nella zona montuosa, spinti dalla carenza di mezzi di sostentamento, compivano spesso incursioni in
Campania
ai danni dei loro ex conterranei. Per contrastare questa minaccia gli abitanti di
Capua
chiesero la protezione dei
Romani
.
Livio
racconta che il
Senato
esitò perché in precedenza era stato stipulato con i
Sanniti
un patto di non aggressione ma quando gli ambasciatori di
Capua
consegnarono formalmente la città dichiarandosi sudditi di
Roma
la protezione venne accordata.
Respinte da parte
sannita
le ambascerie
romane
che in forza della nuova situazione chiedevano il rispetto dei territori
campani
, scoppiò la prima guerra sannitica che durò dal
343 a.C.
al
341 a.C.
Le operazioni militari ebbero inizio sotto il comando dei
consoli
Marco Valerio Corvo
e
Aulo Cornelio Cosso
, quest'ultimo rischiò di cadere in un'imboscata del nemico ma fu salvato da un'abile ed audace manovra diversiva del tribuno
Publio Decio Mure
.
Durante il secondo anno di guerra,
consoli
Caio Marcio Rutulo
e
Quinto Servilio
, si svolse una ribellione delle truppe
romane
stanziate presso
Capua
, ribellione che fu risolta pacificamente dall'intervento del consolare
Valerio Corvo
che, per l'occasione, era stato nominato dittatore.
Nel
341 a.C.
furono eletti
consoli
Caio Plauzio
e
Lucio Emilio Mamerco
. Il primo affrontava
Volsci
e
Privernati
che avevano approfittato della situazione per saccheggiare alcune colonie
romane
, il secondo riprese le ostilità contro i
Sanniti
e li sconfisse nella battaglia di Suessula, presso
Acerra
.
I
Sanniti
chiesero la pace e la ottennero a condizioni particolarmente miti perché
Roma
era minacciata dalla tensione creatasi fra le città latine. Le città della
Lega Latina
, infatti, dopo aver chiesto invano la cittadinanza romana si sollevarono insieme a
Sidicini
e Campani.
Nel periodo scarsamente documentato che intercorre fra la prima e la seconda guerra sannitica, si verificarono circostante particolarmente strane che videro
Roma
allearsi con i
Sanniti
e i
Peligni
contro i confederati latini e che culminarono nella definitiva sottomissione della
Campania
dopo la battaglia di Trifarno nel
340 a.C.
e con lo scioglimento della
Lega Latina
.
Ferma restando la storicità di quest'ultima battaglia,
Mommsen
ritiene non fededegni i racconti degli annalisti che considera ampiamente manipolati in epoche successive anche a causa dei numerosi aneddoti attribuiti a questo periodo (Tito Manlio Imperioso che condanna a morte il figlio,
Publio Decio Mure
che si sacrifica, ecc.).
Seconda guerra sannitica
La prima guerra sannitica, è stato scritto, non fu una guerra vera e propria, fu di breve durata e comportò combattimenti di modesta entità . La sua principale conseguenza fu l'espansione dell'area di influenza politica
romana
tramite le alleanze con
Capuani
,
Sidicini
ed
Aurunci
.
Questo mutamento della situazione portò negli anni successivi alla prima guerra latina molto più grave e cruenta di quanto non fu la prima guerra sannitica.
Nel
328 a.C.
,
consoli
Publio Plauzio Proculo
e
Publio Cornelio Scapula
, venne dedotta la colonia di
Fregelle
(presso l'attuale Ceprano) in un territorio che i
Sanniti
consideravano di loro competenza. Nelle colonie greche in
Campania
, in particolare a
Napoli
, si verificarono disordini, intanto i
Romani
penetravano in
Campania
e nel
Sannio
. Tutti questi incidenti portarono allo scoppio della seconda guerra sannitica.
Poco prima dell'inizio del conflitto,
Napoli
stipulò un trattato di alleanza con
Roma
: in pratica il vero scopo della guerra fu quello di ottenere il controllo della costa campana.
Dopo circa due anni i
Romani
tentarono di penetrare nel territorio
sabino
ma si trovarono intrappolati nelle gole di Caudio dove furono clamorosamente sconfitti dai
Sanniti
.
I
Sanniti
non infierirono sui numerosissimi prigionieri ma imposero ai
consoli
Tito Veturio
e
Spurio Postumio
un trattato di pace e costrinsero i
Romani
a sfilare nudi sotto un giogo in segno di umiliazione (
321 a.C.
).
Secondo
Livio
i due
consoli
, per riparare al disonore, chiesero al
Senato
di essere consegnati al nemico e proposero di non rispettare la tregua. Anzi durante la cerimonia di consegna dei
consoli
ai
Sanniti
,
Postumio
si sarebbe dichiarato cittadino
sannita
ed avrebbe colpito il
feziale
per creare un precedente che giustificasse la violazione del trattato da parte
romana
. Tuttavia la critica moderna ritiene che le cose andarono diversamente: il
Senato
consegnò ai
Sanniti
la colonia di
Fregelle
e rispettò il trattato almeno fino al
315 a.C.
A riaprire le ostilità servirono le richieste di aiuto che
Roma
ricevette da parte di alcune città dell'Apulia minacciate dai
Sanniti
.
L'esercito
romano
, attraversando territori neutrali nell'
Appennino
, raggiunse l'Apulia e presto conquistò la città di Lucera e la trasformò in una propria roccaforte.
Dal canto loro i
Sanniti
attaccarono nel
Lazio
e riportarono nel
315 a.C.
una vittoria contro l'esercito
romano
comandato da
Quinto Fabio Rulliano
presso Lentule. Questo episodio provocò defezioni fra
Aurunci
e
Capuani
, già alleati di
Roma
, ma quando i
Romani
ripresero il sopravvento pretesero di essere risarciti per queste defezioni con la cessione di vasti territori. In quegli anni furono così fondate diverse colonie nell'
Italia
centromeridionale, come
Interamnia (Terni)
, Suessa (Sezze), Cales (Calvi Risorta), come a voler circondare ed isolare il territorio della Lega Sannitica.
Nel
312 a.C.
il
censore
Appio Claudio Cieco
iniziò la costruzione della
Via Appia
che univa
Roma
alla
Campania
facilitando estremamente eventuali avvicinamenti dell'esercito ai confini dei
Sanniti
. Durante la seconda guerra sannitica i
Romani
dovettero fronteggiare spesso altre popolazioni italiche che, come
Ernici
ed
Etruschi
, cercavano di approfittare della situazione per colpire la cresente e preoccupante potenza romana. Fu in questo periodo, si ritiene, che la politica espansionistica romana giunse ad una svolta importante superando i limiti del
Lazio
e dell'
Italia
centrale ed intraprendendo la fondazione di colonie anche molto lontane come Lucera.
Trovandosi a combattere contro un avversario abituato ai territori montuosi, l'esercito
romano
seppe adattarsi modificando opportunamente molti aspetti della propria organizzazione e in qualche caso imitando il nemico come, per esempio, nell'utilizzo del
pilum
, il corto givellotto dei
Sanniti
in sostituzione o in aggiunta alla lancia in dotazione ai legionari.
La seconda guerra sannitica si considera conclusa con la vittoria
romana
a
Boviano
avvenuta nel
305 a.C.
,
consoli
Lucio Postumio
e
Tito Minucio
.
L'anno successivo i
Sanniti
chiesero la pace ed il
Senato
, prima di concludere il trattato, inviò il
console
Publio Sempronio Sofo
ad ispezionare il territorio
sannita
per controllare che non vi si preparassero nuove insidie.
Alla pace con i
Sanniti
seguì la repressione degli
Equi
che si erano schierati contro i
Romani
. Le dure punizioni subite dagli
Equi
indussero altre popolazioni già filosannite come i
Marsi
ed i
Peligni
a ricercare l'alleanza con
Roma
.
Terza guerra sannitica
La penetrazione romana in
Lucania
negli anni successivi provocò una nuova reazione dei
Sanniti
che questa volta ebbero come alleati gli
Etruschi
, gli
Umbri
ed i
Galli Senoni
stanziati a sud di
Rimini
.
Un primo scontro importante avvenne in
Umbria
, nella battaglia di
Sentino
del
295 a.C.
I
Romani
si trovarono in difficoltà davanti ai carri da guerra dei
Galli
, ma il sacrificio del
console
Publio Decio Mure
, che morì avanzando contro i carri, fece ritrovare ai soldati il coraggio necessario per conseguire una schiacciante vittoria.
Dopo
Sentino
i
Romani
si dedicarono a punire le popolazioni che avevano aiutato i
Sanniti
.
Nel
293 a.C.
i
consoli
Lucio Papirio Cursore
e
Spurio Carvilio Massimo
penetrarono nel territorio
sannita
portando l'attacco contemporaneamente in due diverse regioni, presso le città di Aquilonia e Cominium. Le due città fortificate furono prese dai
Romani
dopo violentissimi combattimenti e quanto rimaneva delle forze sannite si riorganizzò per resistere fino al
291 a.C.
quando i
consoli
Fabio Gurgite
e
Postumio Megello
conquistarono Venusia (
Venosa
) ed ancora fino al
290 a.C.
quando furono sopraffatti nella campagna condotta dai
consoli
Manio Curio Dentato
e
Publio Cornelio Rufino
.
Riferimenti letteratura:
Livio - Storia di Roma
Velleio Patercolo - Storia romana
Torna al sommario delle voci riguardanti Roma
Indice sezione