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Agira



Cittadina nel libero consorzio comunale di Enna, sul monte Teja (800 mt.) fra le valli del Salso e del Simeto, presso il lago Pozzillo a circa 35 km. dal capoluogo.

Storia
Tracce di insediamenti risalenti fino al Paleolitico sono state rinvenute nella zona di Agira.
Al secondo millennio a.C. risale la penetrazione dei Sicani, di origine iberica, e poi dei Siculi provenienti dai Balcani.
Nel VI secolo a.C. fu stabilita una colonia greca (Agyrion) che nel 392 a.C., durante il governo del tiranno Agiride, si alleò con Dionisio di Siracusa contro Cartagine.
Città molto florida, divenne ancora più opulenta durante il dominio romano iniziato nel 262 a.C. nel corso della prima guerra punica. Alla caduta dell'impero d'Occidente Agira fu sottoposta al dominio degli Ostrogoti poi dei Bizantini.
I Saraceni invasero la Sicilia a partire dall'827. Di questo periodo rimangono testimonianze architettoniche ad Agira nel quartiere delle Rocche.
Intorno al 1060 la Sicilia fu tolta ai Saraceni dai Normanni Roberto il Guiscardo e Ruggero. Agira passò ai Normanni nel 1063. Nel periodo della dominazione normanna, che durò fino al 1194, Agira vide un'intenza attività degli ordini monastici con la fondazione di un monastero e la costruzione di diverse chiese.
Alla morte di Guglielmo III, che non lasciava eredi maschi, il trono di Sicilia passò agli Svevi in quanto Costanza d'Altavilla, figlia postuma di Ruggero II re di Sicilia aveva sposato Enrico VI figlio di Federico Barbarossa.
Durante il regno di Federico II, figlio di Enrico VI e di Costanza, ad Agira furono costruiti il castello (sui resti di una fortezza araba sulla cima del Monte Teja) e la chiesa di Santa Margherita.
Agli Svevi seguirono gli Angioini, nella persona di Carlo I d'Angiò che fu incoronato re di Napoli e di Sicilia da Urbano IV nel 1266.
Dopo i Vespri Siciliani la Sicilia passò agli Aragonesi (XIV - XVI secolo); anche in questo periodo ad Agira nacquero nuove chiese e nuovi conventi.
Nel 1537 Agira passò all'imperatore Carlo V che aveva assorbito il regno spagnolo nell'impero tedesco. Nel 1625 Agira fu venduta da Filippo IV ai mercanti genovesi e riscattata anni dopo dagli stessi abitanti.
Nel 1693 fu colpita dal violento terremoto che devastò tutta l'area di Noto, e fu ricostruita nei decenni successivi durante il regno di Carlo III di Borbone.
Nel XIX secolo Agira fu interessata dagli eventi del Risorgimento ed ospitò Garibaldi, nei decenni seguenti l'unità d'Italia, come tutta la Sicilia, soffrì la disoccupazione ed il brigantaggio.
Sotto il fascismo ebbe inizio il fenomeno dell'emigrazione in America o verso le colonie in Africa.
Il 28 luglio 1943, seconda guerra mondiale, Agira fu conquistata dagli alleati. I caduti canadesi di questa battaglia (oltre quattrocento) sono sepolti nel sacrario appositamente realizzato a cura del governo canadese.
Provenienza immagine: dalla rete
Panorama di Agira

Chiese:

Santa Margherita
Santa Maria Maggiore
Sant'Antonio da Padova
San Salvatore
San Filippo: Risalente al XII secolo, quasi interamente ricostruita nel XIV e restaurata nel XVIII. All'interno presenta tre navate rette da colonne. Statua della Madonna in trono fra San Basilio e San Benedetto, stato della Madonna del Monserrato, tele di Giuseppe Velasquez e di Olivio Sozzi, crocifisso ligneo del XVII secolo e coro in legno con scene della vita di San Filippo. La statua di San Filippo nella cripta è di Giambattista Amendola (1848-1887).


Feste e manifestazioni
Presepe vivente


Personaggi illustri legati ad Agira
Lo storico greco Diodoro Siculo nacque ad Agira intorno al 90 a.C.


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