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Storia greca - Tirannidi



La crisi fra le classi sociali che si verificò in Grecia nel VII secolo a.C. innescò un processo che portò in molti stati alla concentrazione del potere nelle mani di una sola famiglia o di un singolo individuo. I nuovi capi furono chiamati Tiranni con parola importata dalla Lidia.
Il primo caso importante di tirannide si verificò a Corinto, città all'epoca molto avanzata che deteneva il primato della ceramica.
Corinto era governata dalla famiglia dei Bacchiadi quando nel 650 a.C. Cipselo, appartenente ad un ramo collaterale della stessa famiglia prese il potere.

In genere la tirannide era ottenuta tramite un'usurpazione e mantenuta con la violenza. Il tiranno tendeva a favorire le classi più basse ma l'aristocrazia, pur scontenta, si giovava della pace sociale che si veniva a creare. Del resto i tiranni stessi erano sempre di origine aristocratica perché il popolo non aveva ancora elementi preparati per detenere il potere.
Non mancarono casi di città che decisero di affidare il potere ad un individuo senza che questi lo usurpasse, si trattava dell'Esimnete. L'esempio più famoso fu quello di Solone.
Controversa la figura di Pittaco di Mitilene, contemporaneo di Saffo e di Alceo, considerato da alcune fonti un tiranno, da altre un esimnete. Dopo aver tenuto il potere per dieci anni si dimise spontaneamente.

Spesso il tiranno si occupava di ricodificare il diritto, migliorare i costumi e combattere il lusso, coerentemente con la sua ricerca del consenso popolare. Fu ad esempio il caso di Periandro e di Policrate. In altri casi, invece, il compito di riordinare le leggi fu affidato ad un esperto scelto liberamente: Zaleuco di Locri, Caronda di Catania, Draconte di Atene.

I tiranni promuovevano in genere anche la vita culturale della città, così Periandro che con il cantore Arione introdusse a Corinto le rappresentazioni delle feste dionisiache con la grande innovazione del canto che accompagnava l'azione ritrmica. Dal canto suo Pisistrato istituì le Dionisie di Atene, gettando le basi della tragedia attica.
Importanti anche le opere pubbliche e l'intensa attività edilizia che i tiranni promuovevano: templi, acquedotti, opere di ingegneria.
Quando il periodo di crisi al quale si è accennato si concluse, la tirannide non fu comunque più tollerata e rapidamente uscì di scena.

Le principali tirannidi


Argolide
Argo: Fidone

Attica
Atene: Pisistrato, Ippia, Ipparco
Megara: Teagene

Cicladi
Nasso: Ligdami

Corinzia
Corinto: Cipselo, Periandro, Psammetico

Lesbo
Mitilene: Melancro, Pittaco

Rodi
Lindo: Cleobulo

Samo
Policrate, Meandrio

Tessaglia
Fere: Alessandro


Asia Minore
Mileto: Trasibulo, Istieo, Aristagora


Sicilia
Lentini: Panezio
Agrigento: Falaride, Terone
Siracusa: Trasibulo, Agatocle, Dinomene, Dionisio il Vecchio, Dionisio il Giovane, Gelone, Gerone, Gerone II, Ierone, Ieronimo, Ippocrate
Gela: Ippocrate


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