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Cimabue



Sintesi della Vita di Cimabue di Giorgio Vasari.

Nacque a Firenze nel 1240 Giovanni Cimabue da nobile famiglia. Fu mandato a studiare presso il convento di Santa Maria Novella dove un parente dei Cimabue insegnava grammatica.
Giovanni trascorreva molto tempo a disegnare e quando vennero a Firenze dei pittori greci trascurò spesso le lezioni per guardarli lavorare finchè il padre comprese la sua disposizione all'arte e fece in modo che potesse studiare con quei pittori. Grazie al suo talento naturale Giovanni apprese rapidamente e presto superò la tecnica dei maestri.
Il suo nome divenne molto noto ed egli, per tener fede alla sua fama, si dedicò a dipingere con molta diligenza. A Firenze realizzò una tavola su San Francesco ed alcune Madonne fra le quali la Maestà di Santa Trinità (oggi agli Uffizi).
Affrescò nell'Ospedale del Porcellana un'Annunciazione ed un Cristo. Dipingeva le figure e le loro vesti in modo più naturale di quanto non facessero i Greci.
Cimabue - Maestà di Santa Trinita - Google Art Project
Cimabue - Maestà di Santa Trinità
Cimabue [Public domain], via Wikimedia Commons

Dipinse un Crocifisso in legno per i Frati di Santa Croce che lo presentarono al convento i San Francesco a Pisa dove realizzò un altro Crocifisso ed una Madonna con Bambino ed Angeli (oggi alla Galleria dell'Accademia a Firenze). Ancora a Pisa dipinse una tavola con la storia di S. Agnese per la chiesa di San Paolo in Ripa d'Arno.
Divenuto celebre fu chiamato ad affrescare la Basilica di Assisi: dipinse storie della vita di Gesù e della vita di San Francesco, l'Assunzione in Cielo di Maria, i Quattro Evangelisti, i Quattro Dottori della Chiesa. Completate le volte dipinse sulle pareti storie del Vecchio Testamento.
Richiamato a Firenze da esigenze personali, lasciò incompiuto il lavoro che fu terminato da Giotto molti anni più tardi.
A Firenze dipinse nel chiostro di S. Spirito e, per Santa Maria Novella, la Madonna Rucellai (oggi agli Uffizi).
Pare che mentre Cimabue dipingeva questa tavola, fu condotto ad ammirarlo il re Carlo d'Angiò che si trovava in visita a Firenze.
Ottenne un incarico come architetto per la fabbrica di Santa Maria del Fiore a Firenze insieme ad Arnolfo Lapi.
Morì a sessanta anni, nel 1300 (pare che la data non sia del tutto esatta) e fu sepolto in Santa Maria del Fiore.
Fra i suoi discepoli fu Giotto.
La sua fama, considera il Vasari, sarebbe stata maggiore se non fosse stata oscurata da quella di Giotto e cita in merito i versi in cui Dante afferma altrettanto. Un ritratto di Cimabue si trova negli affreschi di Simone Senese nel capitolo di Santa Maria Novella.
La sua fama, considera il Vasari, sarebbe stata maggiore se non fosse stata oscurata da quella di Giotto e cita in merito i versi in cui Dante afferma altrettanto. Un ritratto di Cimabue si trova negli affreschi di Simone Senese nel capitolo di Santa Maria Novella.
La sua fama, considera il Vasari, sarebbe stata maggiore se non fosse stata oscurata da quella di Giotto e cita in merito i versi in cui Dante afferma altrettanto. Un ritratto di Cimabue si trova negli affreschi di Simone Senese nel capitolo di Santa Maria Novella.


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